Anche i renziani per la vendita delle spiagge
- Scritto da Effe_Pi
Nove senatori vicini al sindaco di Firenze presentano un emendamento come quello del Pdl, poi lo ritirano.
Anche il Partito democratico, e in particolare la sua corrente renziana, si schiera per la vendita delle nostre spiagge, salvo poi rimangiarsi tutto viste le polemiche sollevate. Avevamo parlato, nei giorni scorsi, dell’emendamento del Pdl alla finanziaria in discussione in parlamento, con il quale si chiedeva la «sdemanializzazione» degli stabilimenti turistici, con “una vendita delle infrastrutture cedibili ed un allungamento delle concessioni sulle spiagge vere e proprie”, che secondo gli esponenti del centrodestra potrebbe valere 5 miliardi di euro. Si sperava che fosse una delle tante proposte senza futuro della politica italiana, invece ai berlusconiani si sono aggiunti nove senatori del Pd, che hanno presentato un emendamento in tutto identico a quello dei colleghi, poi ritirato vista la bagarre: si tratta di Chiavaroli, Fabbri, Marcucci, Vattuone, Favero, Tomaselli, Albano, Caleo, Padua. Una proposta che gli stessi esponenti democratici si sono rimangiati, ma viste le loro idee non è certo da escludere che possano votare gli emendamenti altrui.
Sono molti gli operatori del settore turistico che in realtà non sono contrari a provvedimenti simili, sostenendo che “la sdemanializzazione è possibile dal 1942” e serve per impedire “l’esproprio delle aziende da parte di mafie, furbetti, multinazionali”. Ad essere venduta sarebbe solo l’area “sotto le strutture” esistenti, che invece rischia di essere in ogni momento sottratta a chi al momento la gestisce, visto che secondo la Direttiva Bolkenstein dell’Unione Europea le concessioni devono essere temporanee e riviste periodicamente. Infatti, anche chi è contrario alla vendita pensa si debba affrontare il problema: lo ha detto chiaramente, ad esempio, il deputato di Sel Giovanni Paglia, secondo cui la “vendita con diritto di prelazione della prima fascia di spiaggia, quella su cui giacciono gli stabilimenti, sarebbe una risposta. Quella sbagliata, e su questo chiunque abbia una minima consuetudine con la nozione di bene comune non dovrebbe avere dubbi. Ci pensino quei 9 senatori del PD – aggiunge Paglia - che hanno firmato gli emendamenti-vergogna. Potranno valere l'applauso dei pochi che ne trarranno vantaggio, ma il prezzo lo pagheremmo tutti noi. E non siamo disposti a farlo”.
Di “rivedere le concessioni” ma senza vendere, parla anche Antonio Satta, componente dell'ufficio di Presidenza dell'Anci e segretario dell'Unione Popolare Cristiana (Upc), per il quale sono da evitare “vendite mascherate”, altrimenti , “sarebbe un colpo micidiale per tante regioni, in particolare modo per la Sardegna". E alla fine, contro le vendita dei litorali si fa sentire anche la voce del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, secondo cui ''Le norme che paiono emergere dal confronto parlamentare e che propongono la sdemanializzazione di porzioni di litorale e spiagge sono politicamente inaccettabili e tecnicamente sbagliate''.