Il dna sardo si tramanda dal Paleolitico
- Scritto da Maris Matteucci
Nei sardi di oggi tracce di dna risalenti alla popolazione di 12mila anni fa: ad affermarlo un recente studio...
A distanza di oltre 12mila anni è ancora possibile ritrovare tracce di dna dei più antichi abitanti della Sardegna: ad affermarlo è uno studio condotto dall'Università di Pavia e dall'Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica (Irgb) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). I risultati dello studio, decisamente curioso, hanno portato i ricercatori a riscontrare l'eredità genetica delle popolazioni primitive del Paleolitico nel genoma dei sardi moderni.
Ed ecco che, di conseguenza, si è potuto arrivare ad affermare che l'isolamento plurimillenario ha reso il dna del popolo sardo unico in Europa e capace di svelare importanti indizi sul popolamento del Vecchio Continente. Alessandro Achilli, professore associato di genetica all'Università di Pavia che ha coordinato lo studio, ne ha tracciato le linee guida per capire quanto sia rilevante la scoperta fatta e quali prospettive attendono adesso i ricercatori: "Finora si pensava che i primi agricoltori, giunti in Europa tra i 12mila e gli 8 mila anni fa, avessero spazzato via le più antiche popolazioni di raccoglitori e cacciatori Con questo studio genetico sui sardi, invece, abbiamo dimostrato che nelle popolazioni europee moderne è ancora possibile trovare tracce importanti degli antenati paleolitici, il cui pool genetico potrebbe essersi conservato soprattutto nell'area del Mediterraneo, in corrispondenza del rifugio franco-cantabrico nei Pirenei e in Italia".
Il progetto che ha portato i ricercatori a tale conclusione è denominato Italgenomics. I risultati sono stati pubblicati su Molecular Biology and Evolution, a dimostrazione che quanto ottenuto dagli studiosi è qualcosa di più unico che raro. Pensare che tracce dello stesso dna si possano riscontrare a distanza di 12mila anni è qualcosa di straordinariamente impensabile.
Come si è svolto lo studio. I ricercatori hanno messo a confronto il dna mitocondriale (ereditato per via materna) di 3.491 sardi moderni e di 21 sardi antichi, provenienti da siti archeologici datati da 4 a 6 mila anni fa. Dalla analisi dei dati, i ricercatori hanno affermato che "l'80% dei genomi mitocondriali dei sardi moderni appartiene a gruppi genetici (aplogruppi) presenti solo in Sardegna e risalenti ai periodi post-Nuragico, Nuragico e Neolitico, come spiega Anna Olivieri dell'Università di Pavia". Il gene sardo si tramanda dunque dal Paleolitico ad oggi? Strano a pensarsi, forse, ma è davvero così.
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