Combattere il bullismo si può: a scuola col progetto "MaBasta"
- Scritto da Paolo Ardu
Nell'Istituto Tecnico per Geometri di Lecce gli studenti della 1^ A cercano fondi per sostenere il loro progetto "Ma Basta". Giovani contro il bullismo, dentro e fuori la scuola.
Col nuovo anno scolastico riapriranno le scuole, gli studenti ritorneranno sui banchi e gli insegnanti alle loro cattedre. I più bravi della classe alzeranno per primi la mano e quelli meno volenterosi si lasceranno scivolare dalle sedie per non essere chiamati alla lavagna. E fin qui tutto si regge nella quotidianità di una scuola sempre bistrattata, sulla quale si tagliano i fondi e si ridimensiona al ribasso. Fino al giorno in cui il bullo di turno cresciuto a pane e ignoranza non farà vittime. Vittime di bullismo, spesso non riconosciute come tali sia dagli stessi compagni che da genitori e insegnanti. Vittime anche di adulti aguzzini fuori dalle scuole, come emerge da certe cronache. Vittime che talvolta non hanno retto all'umiliazione.
Per combattere tutto questo i ragazzi e le ragazze della classe 1^A dell'Istituto Tecnico per Geometri “Galilei – Costa” di Lecce, in Puglia hanno deciso di passare all'azione fondando l'associazione MaBasta e aderendo alla “FastUP School”, iniziativa supportata dal Ministero dell’Istruzione (Miur), Fastweb ed Eppela che sostiene progetti di innovazione delle scuole attraverso il crowdfunding (raccolta fondi). A questo gruppo di giovani di 14 e 15 anni in pochi mesi sono stati dedicati articoli e servizi giornalistici su Corriere, Repubblica, Rai e Mediaset. Ora con lo slogan “Mabastano 5 euro” cercano fondi per un progetto che possa essere seguito anche da altre scuole italiane. Sopra i 10 euro i donatori avranno anche poster, cappellini e magliette della campagna A.B.A.L (All bullies are losers, tutti i bulli sono perdenti).
Il progetto prevede:
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realizzare e attivare un centro di ascolto digitale in aiuto delle vittime che si chiamerà D.A.D (Digital Antibullying Desk). La piattaforma informatica, predisposta a ricevere le segnalazioni di bullismo e cyberbullismo (la pubblicazione di immagini e video di vessazioni, per esempio) sarà gestita dagli stessi ragazzi per venire incontro alle esigenze di ascolto degli stessi coetanei attraverso smartphone, tablet, pc e social network;
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la piattaforma verrà integrata dal Centro di ascolto digitale anti cyberbullismo e bullismo, un luogo reale attraverso il quale tutti i ragazzi (sia le vittime sia chi assiste, e talvolta “asseconda” il bullo e non interviene) possano raccontare liberamente le diverse situazioni che vivono o a cui assistono. A rispondere, seguiti e assistiti da esperti psicologi, pedagoghi, etc. (in questo caso, sì che gli adulti ci sono utili e necessari), saranno gli stessi ragazzi di MaBasta. Il servizio di ascolto sarà aperto anche agli adulti, in particolare ai genitori (delle vittime, dei bulli e degli “spettatori”) e agli insegnanti.
I soldi quindi verranno spesi per la piattaforma informatica e la formazione degli stessi ragazzi al fine di poterla gestire autonomamente e di acquisire competenze “sociali” da parte di esperti psicologi, pedagogisti, giuristi e forze dell'ordine.
Il passo successivo dell'ambizioso progetto sta nel “debullizzare” più possibile le scuole di tutta Italia usando “Bulliziotti” e “BulliBox”. Che ruolo hanno? A cosa servono?
I primi sono ragazze e ragazzi che, già per loro natura contrari ai soprusi e scelti in classe dagli stessi compagni, verranno formati anche attraverso l'uso di tutorial on line e faranno da riferimento per i loro compagni. I secondi, invece, sono scatole che serviranno a raccogliere i “pizzini” di chi denuncia una violenza, un sopruso o un'umiliazione.
“Fare è molto meglio che semplicemente discutere, pensare e indignarsi” – dicono questi ragazzi. E sostenuti dal loro professore di informatica Daniele Manni, lo scorso anno tra i 50 finalisti del Global Teacher Prize, il “Nobel” per l'insegnamento, invece di dare la caccia ai Pòkemon la daranno a chi bullizza i propri compagni, dentro e fuori la scuola.
Per donare e saperne di più su: https://www.eppela.com/it/projects/8178-mabasta-movimento-studentesco-anti-bullismo