Italia fanalino di coda sull'ineguaglianza
- Scritto da Effe_Pi
Lo dice il World Economic Forum che promuove il belpaese solo per la qualità dell'istruzione e la compensazione salariale, su tutto il resto è fanalino di coda su 30 paesi e non applica ricette per ridurre le diseguaglianze.
L’economia italiana? Bene su qualità dell’istruzione e compensazione salariale, male per tutto il resto. A dirlo è il World Economic Forum, che al summit annuale del prossimo gennaio a Davos riproporrà il tema, ormai divenuto un mantra, dell’ineguaglianza sociale come vero nemico della crescita economica. Per sviluppare l’economia, principale preoccupazione di tutti i leader politici, bisogna espandere la partecipazione, e anche nel 2016 il Forum presenterà una serie di ricette raccolte in un vero e proprio manuale d’azione.
Le raccomandazioni interessano 14 indicatori divisi in 7 pilastri: educazione e formazione, occupazione, sviluppo imprenditoria, intermediazione finanziaria e investimenti, etica e politiche anticorruzione, infrastrutture e codici di protezione fiscale. "In tutti i paesi c'è spazio per migliorare" dice il Wef, e solo in 10 sono sulla buona strada: Australia, Canada, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Singapore e Svizzera. E l'Italia? Come detto si distingue per istruzione e indennità su malattia e altre situazioni simili. Per tutto il resto va male, anzi malissimo, visto che nonostante le recenti riforme siamo fanalino di coda per gli altri indicatori, dagli incentivi alle imprese all’anticorruzione e le politiche fiscali.