Solidarietà: in Etiopia l'acqua parla sardo
- Scritto da Effe_Pi
Un progetto con regione Sardegna, università di Cagliari e comune di Villasimius porta l'acqua potabile in un piccolo centro rurale del paese africano.
La solidarietà dei sardi arriva in Etiopia. E’ la bella storia di come sia stata portata l’acqua potabile in una remota località del paese africano, a una comunità di circa 1.500 persone che allevano 2.500 tra buoi, cammelli, asini, pecore e capre, con un progetto finanziato dalla Regione Sardegna con circa 50mila euro su un totale di 83mila. Alla realizzazione di un pozzo e di un water point, inaugurati nel novembre scorso a Kalkala, a circa 600 chilometri dalla capitale Addis Abeba, ha partecipato anche il Centro interdipartimentale di ingegneria e scienze ambientali (Cinsa) dell'universita' di Cagliari.
Prima dell'attuazione del progetto "Captazione di acque sotterranee per la promozione dello sviluppo socio-economico delle popolazioni rurali della zona di Kalkala nella Wereda di Alamata", la comunità locale poteva contare solo sull'acqua piovana; alla fine della stagione delle piogge, donne e bamini dovevano camminare fino al villaggio di Tao, per circa cinque chilometri fra andata e ritorno, per approvvigionarsi. Gli animali, invece, venivano portati ad abbeverarsi al bacino artificiale del villaggio di Gargele, per un viaggio di 14 chilometri in totale.
Ora, a circa 1,2 chilometri dalla comunità di Kalkala è stato trivellato un pozzo profondo 144 metri, dotato di una pompa sommersa con una portata di 3 litri al secondo. Il sistema di distribuzione è costituito da una condotta lunga 1.400 metri che dal pozzo raggiunge un serbatoio di carico di 35 metri cubi che si trova a monte del villaggio. Una condotta di distribuzione lunga alcune centinaia di metri dal serbatoio arriva al water point, costruito nel centro del villaggio, con otto fontanelle e un abbeveratoio. Al progetto hanno partecipato, oltre al comune di Villasimius (ente capofila del progetto), l'università con Cinsa, altre facoltà cagliaritane, onlus come Surgentes e rappresentanti di università straniere.