La storia vera di Diego Henares de Astorga di N. Migheli
- Scritto da Effe_E
Affresco fedele di un periodo turbolento che descrive con attenzione, originalità e accuratezza storica il Cinquecento europeo.
Incipit
Se avete gia avuto notizia di Diego Hernanes de Astorga, consideratevi degli specialisti. Compare come Diego de Avila una sola volta nei brogliacci dei lavori di ristrutturazione delle mura medievali di Cagliari, avvenuti durante il regno di Filippo II. Ricorre di nuovo come Henares de Hastorga in una note alle croniche del baronato del Montiferru. Per lungo tempo si è dicusso se quei nomi fossero veri. Alcuni hanno negato perfino l'esistenza di chi li portasse. Solo ora si scopre che appartenevano alla medesima persona. Uno spagnolo, castigliano per precisione, perdutosi nelle nebbie della storia.
Nella primavera del 2010 decisi di prendermi una vacanza e mi recai a Barcellona. Città meravigliosa che cominciava a sentire gli effetti di una crisi presto diventata drammatica. Per me la città catalana è in un certo senso un ritornare alle origini, tanti sono i fili emozionali e culturali che mi uniscono a quel luogo. Scesi in un piccolo albergo del Barrio Gotico, una scelta molto turistica, lo ammetto, però quelle strade strette, l'anima medievale di quel quartiere, erano quel che ci voleva. Una vacanza classica. Bocheria, tapas, chiese antiche e l'immancabile Gaudì. Una mattina, mentre camminavo per il quartiere, mi trovai in Plaça San Felip Neri, era di strada per la vecchia sinagoga che volevo visitare. In quello spiazzo vi era una libreria antiquaria. Una vetrina in legno massiccio, con intarsi lievi che rivelavano di essere stati concepiti durante il Liberty spagnolo. L'apertura della porta fece squillare una piccola campana appesa allo stipite. Ricordo che pensai che anche quel segnale era rimasto come ai primi del Nocecento, quando quel locale era stato inaugurato. Entrai a curiosare, non sono un bibliomane, ma l'attrazione del libro antico è più forte di me.
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N. D. |
Nella Spagna di Filippo II, il giovane Diego Henares de Astorga, arruolatosi per bisogno, inizia la sua vita avventurosa nei diversi fronti caldi dell’epoca: Corsica, Malta, le Fiandre, la Sardegna, segnalandosi per il suo coraggio e ardimento, finché un brutto episodio lo costringe a lasciare le armate.
Giunto dopo qualche tempo a Cagliari, diventa ben presto aiutante del comandante della piazzaforte, in prima linea nella difesa del Mediterraneo dagli assalti dei turchi. Così, mentre si rafforzano le mura e ci si prepara a una possibile invasione, Diego assiste allo scontro tra la nobiltà locale e i rappresentanti regi, alle rivalità che oppongono gli Aymerich agli Zatrillas, all’impoverimento del Regno e alle angherie degli ufficiali fiscali.
Intanto continua la sua ascesa sociale che però è bruscamente bloccata da una denuncia per stregoneria ai danni della moglie che viene imprigionata dall’Inquisizione. Diego è costretto a calarsi in una lotta senza quartiere per la propria salvezza e per quella della sua famiglia.
Affresco potente e fedele di un periodo turbolento, sullo sfondo delle lotte tra riformati e “vecchi cristiani”, tra monarchi che aspirano al predominio dell’Europa e a bloccare gli infedeli, il romanzo descrive con attenzione, originalità e grande accuratezza storica il Cinquecento europeo.