A Pula nasce una foresta urbana nel segno dell’identità
- Scritto da Effe_Pi
Il progetto si chiama Un bosco in città e prevede 16mila metri quadri di area verde in località San Raimondo.
Il Comune di Pula sperimenta la forestazione urbana, anticipando di fatto le indicazioni del provvedimento col quale dieci giorni fa la Conferenza Unificata Stato/Regioni ha dato il via libera al decreto attuativo della Legge Clima, con uno stanziamento di 30 milioni per le Città Metropolitane, divisi a metà tra 2020 e 2021, da investire proprio in questo particolare sistema di rinverdimento delle aree urbane.
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Il progetto "Un Bosco di città" firmato da Dmc Studio Architetti di Cagliari, prevede la creazione di 16mila metri quadri di area verde attrezzata nella centralissima località San Raimondo, lungo la strada che collega a Nora, con una particolare attenzione alla storia del luogo e alla scelta delle specie botaniche. Ieri sono cominciati i lavori del secondo lotto (nel primo si era provveduto alla pulizia dell'area incolta di 9 mila mq, ricoperta da pietre e massi) che prevedono la piantumazione di 165 alberi, 562 arbusti, 77 rampicanti, 500 erbacee perenni e abbondanti fioriture diversificate nelle stagioni che offriranno al bosco colori e profumi sempre diversi.
L'area presenta caratteri di notevole rilevanza storica, inserita com'è tra il cimitero, via Nora e la chiesetta di San Raimondo dove, durante le celebrazioni per Sant'Efisio, fa tappa la processione, prima di giungere al santuario omonimo di Nora. Un luogo che fa da suggestivo scenario a eventi legati alla tradizione locale. "Siamo partiti dal recupero della memoria attraverso i racconti degli anziani, perché prima ancora di progettare uno spazio è importantissimo conoscerne le caratteristiche, i tratti distintivi, in modo che il lavoro alla fine rispetti la memoria, l'identità e la storia dei luoghi e dei suoi abitanti. Poi ci siamo concentrate sulla scelta del verde", spiega Martina Dettori, la più giovane delle paesaggiste dello Studio, tutto al femminile, DMC.
Foto | Pietro Zanarini su Flickr