Come il gambling e l’economia digitale possono cambiare la Sardegna
La transizione tecnologica passa sempre di più per l’innovazione e l’aggiornamento. Il gioco, in questo senso, è sempre stato apripista.
Ormai è una certezza: l’economia digitale è il futuro. Anzi, il presente. I cambiamenti imposti dalla pandemia hanno dato un’accelerata fondamentale alla transizione tecnologica. Basti pensare allo smart working, alle piattaforme di lavoro freelance online ma anche al nuovo marketing, all’implementazione dei social media, al boom dei servizi di delivery, di shopping online, di domotica.
L’economia digitale è già iniziata. E ad aprirla è stato un settore che da sempre è l’avanguardia di tutti questi processi: il gambling. Il gioco online ha infatti il merito di aver iniziato diverse rivoluzioni, di aver aperto la strada a cambiamenti che adesso appaiono irreversibili. Nell’era post lockdown, il gambling è sempre più anche un fiore all’occhiello della nostra economia. Che attira investimenti da ogni parte del mondo.
Non a caso dal mondo di internet ci si sposta su quello terrestre. Si è tornato a parlare, infatti, di aprire un casinò in Sardegna, per sfruttare così i tanti turisti vip e facoltosi che raggiungono la Costa Smeralda e che per giocare sono costretti a raggiungere la vicina Corsica. Dal punto di vista turistico stiamo parlando di 15 milioni di turisti, un vero e proprio capitale secondo un rapporto di SRM. L’idea quindi è quella di aprire un casinò e fare dell’isola una moderna Las Vegas del Mediterraneo.
Ma che il mondo del gambling sia un motore di investimenti lo dimostrano anche i recenti sviluppi in ambito finanziario. Il gruppo britannico che controlla 888 Casino Online ha annunciato infatti di aver acquisito la Caesars Entertainment delle attività fuori dagli Stati Uniti della sua controllata William Hill, per 2,2 miliardi di sterline. Un’operazione che consentirà di creare un nuovo leader mondiale nelle scommesse e nei giochi online, aumentando sensibilmente la dimensione del marchio e diversificando la gamma di prodotti.
“Evidenziamo significativi guadagni di efficienza, sinergie di costo ante imposte di almeno 100 milioni di sterline all’anno”, si legge nel comunicato dell’azienda, che stima una crescita di fatturato non indifferente: il giro d’affari del nuovo gruppo nel 2020 sarebbe stato di 2,5 miliardi di dollari, per un ebitda di 464 milioni di dollari.
L’economia digitale, insomma, passerà sempre di più attraverso il gambling. Un settore che da lavoro e che attira investitori. E a beneficarne sono veramente tutti. Forse, tra poco, toccherà anche alla nostra isola. Che da attrazione turistica e balneare potrà diventare anche un paradiso del gioco legale.