Dermatite atopica, tra buone pratiche e nuove cure
La dermatite atopica è una malattia della pelle molto diffusa, che colpisce soprattutto i bambini.
Si tratta di una patologia di tipo infiammatorio non infettivo, che nella maggior parte dei casi scompare con l’età. Ciò non toglie che fino a quando persiste porti dei pruriti talmente fastidiosi da costringere chi ne soffre a grattarsi e causando insonnia nei soggetti più giovani che ne vengono colpiti. Cerchiamo di saperne di più.
Dermatite atopica, cos’è e fattori scatenanti
La dermatite atopica è una malattia della pelle che può assumere carattere di cronicità, soprattutto nei soggetti in tenera età. Un problema che, sia pure a vari gradi di complicazione, colpisce quasi un quinto della popolazione infantile. Come sottolinea anche il post sul sito di Eucerin, le cause dell’eczema atopico possono essere diverse: bisogna tenere in considerazione anche i fattori genetici, ad esempio.
Tra le cause può anche influire sull’insorgere della dermatite la situazione ambientale nella quale si vive, e l’inquinamento. Non solo, la dermatite atopica può dipendere anche dal tipo di sudorazione, o da un errato uso di creme cosmetiche per la cute. D’altronde per accorgersi della sua presenza basta controllare la secchezza della pelle, insieme ad arrossamenti e desquamazione, e la presenza persistente del prurito in alcune zone particolari. Colpisce in molte zone del corpo: sul viso, sul collo, o tra le pieghe dei gomiti e delle ginocchia.
Eczema atopico, nuove cure in arrivo?
I tentativi di arginare l’eczema atopico crescono continuamente, ma tra rimedi prescritti dal medico e altri lenitivi, può influire sul decorso della dermatite anche l’allattamento al seno, primo scudo contro le allergie. Ciò non toglie che la ricerca sta mettendo a disposizione di chi la contrae nuove cure decisamente più efficaci, aprendo finalmente ad una speranza concreta di contrastare il prurito e i sintomi più fastidiosi.
Si tratta, in questo caso, soprattutto di utilizzare dei nuovi post-biotici, alcuni dei quali derivati direttamente da un particolare pro-biotico chiamato Lactobacillus Paracasei CBA L74. Ed è lo stesso Professore Gian Vincenzo Zuccotti, Ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Milano, e Direttore del Dipartimento di Pediatria del Buzzi, ad affermare che i risultati raggiunti grazie a questi post-biotici sono estremamente buoni.
Risultati che, tra l’altro, si ripercuotono positivamente anche sulle terapie collaterali, perché l’uso di questi farmaci è di natura molto meno invasiva dei prodotti a base di cortisone, adoperati finora per limitare le eruzioni e le infiammazioni cutanee. I risultati ottenuti infatti hanno portato ad una riduzione netta del 10% dell’uso dei corticosteroidi, considerando solo la fase sperimentale, con una diminuzione non indifferente anche degli effetti collaterali.