Cosa cambia con l’arrivo della fatturazione elettronica
Una grossa novità introdotta quest'anno che coinvolge quasi 3 milioni di italiani, ovvero tutti i possessori di Partita Iva. Ecco cosa bisogna sapere.
A partire dal 2019 la struttura economica italiana ha subito un forte scossone che ha ha avuto un impatto notevole sulla vita di migliaia di persone: l’introduzione della fatturazione elettronica. Questa novità infatti ha coinvolto quasi 3 milioni di persone, ovvero chiunque sia possessore di partita IVA: proprietari di piccole, medie e grandi imprese e liberi professionisti. Da quest’anno è entrato in vigore l’obbligo di emettere fatture e documenti in formato elettronico.
Adeguarsi alla nuova forma digitale non è facile per tutti, e ci vuole del tempo e molto aiuto per riuscire a capire le nuove dinamiche economiche che si sono create e abituarsi a nuovi metodi di lavoro. Fino all’anno scorso l’obbligo di emettere documenti digitali spettava solo alla Pubblica Amministrazione, mentre ora è stato esteso a qualsiasi caso veda coinvolta la compravendita di beni e servizi tra due operatori IVA (B2B) e anche quando è solo chi emette il documento ad essere un operatore IVA (B2C, ovvero cessioni o prestazioni a favore di un consumatore finale).
Qualcuno è al momento ancora esonerato dall’obbligo di emettere fatture elettroniche, cioè imprese e lavoratori autonomi che rientrano nel regime dei minimi e nelle categorie dei piccoli produttori agricoli, ma non sappiamo se in futuro anche questi verranno interessati dalle nuove manovre fiscali messe in atto.
Come funziona la fatturazione elettronica
Dimenticate carta e penna, per emettere e ricevere fatture elettroniche, ovviamente, è essenziale munirsi di supporti digitali come tablet, pc e smartphone. Per l’aspetto software della questione, abbiamo due possibilità: usare il software e il portale online gratuiti messi a disposizione direttamente dall’Agenzia delle Entrate, oppure rivolgersi a terzi per il supporto informatico, magari facendosi “confezionare” un programma software su misura per le proprie esigenze. C’è da dire che viviamo ancora in un periodo di transizione, quindi rivolgersi a personale specializzato che sappia darci una consulenza competente su tutto ciò che riguarda la nuova fatturazione elettronica può essere davvero una buona idea.
Una volta scelto il supporto hardware e software più adatto alle nostre esigenze, possiamo iniziare a prendere dimestichezza con il famoso SdI, il Sistema di Interscambio. Questo sistema informatico, creato dall’Agenzia delle Entrate, è l’unico mezzo accettato per trasmettere e ricevere documenti digitali. Si potrebbe paragonare questo sistema a un corriere che viene a ritirare i documenti da spedire nella nostra azienda e li trasmette ai destinatari, ma senza problematiche e attese logistiche, tutto in via telematica. Il ruolo del Sistema di Interscambio è fondamentale: si occupa di controllare la validità del documento e dei dati in esso contenuto. Tramite un codice univoco che è abbinato ad una e una sola azienda (o partita IVA) riesce a capire a chi deve trasmettere il documento e si accerta nel contempo che il mittente esista e abbia compilato correttamente tutti i campi obbligatori della fattura (che sono sempre gli stessi: ragione sociale, indirizzo, partita IVA e/o codice fiscale, ecc…). Quindi sia chi trasmette si chi riceve il documento deve essere in possesso del proprio codice univoco e deve comunicarlo ai propri clienti e fornitori.
Abituarsi alla novità
Per le molte realtà aziendali abituate a confrontarsi con carta e inchiostro può risultare difficile adeguarsi a dei documenti che esistono esclusivamente in formato elettronico, XML per la precisione, ma è un passaggio obbligato. Oltre a rendere più semplici e sicure molte operazioni contabili, come registrazione e archiviazione, questo nuovo metodo permette di ridurre notevolmente il flusso di banconote e denaro contante, riducendo il rischio di furti, ammanchi ed evasione fiscale.
Riflettendo su questi vantaggi è quindi chiaro lo scopo ultimo della fatturazione elettronica: proteggere l’economia italiana dalla piaga dell’evasione fiscale e dall’immobilismo, così da rimodernare un comparto socio-economico piuttosto stantio e antiquato. Resta da vedere se si riusciranno davvero a raggiungere in modo consistente questi risultati, ma a questo interrogativo solo il tempo saprà dare una risposta soddisfacente.