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Perché grandi gruppi e comunità ebraica tifano per l'estrema destra?

Strane convergenze tra importanti editori, gruppi di pressione e una destra come quella di Marine Le Pen in Francia.

Cosa sta succedendo in Europa? Chi è che tifa perché la destra radicale prenda in mano tutto il continente e in particolare i paesi più importanti, come Francia e Germania? Se il mondo cosiddetto sovranista tifa Le Pen e Afd, legittimamente, ci sono delle simpatie – o almeno vicinanze – che sorprendono un po’ di più e fanno riflettere.

La destra radicale ha come slogan principale la lotta all’immigrazione, quella contro le politiche di tutela ambientale, ed è sospetta di tifare in gran segreto per la Russia putiniana, anche se poi vota quasi sempre a favore dell’Ucraina quando si tratta di dare sostegno economico o armi; il suo cavallo di battaglia è cambiare l’Europa, dando più potere ai cittadini attraverso i governi nazionali, e meno ai burocrati di Bruxelles, che nella visione di Le Pen, Afd e di molti anche in Italia, non rispetterebbero il volere del “popolo”. Peccato che i “burocrati” sono funzionari o dirigenti che prendono ordini dalla Commissione Europea, i cui membri sono nominati dai governi, direttamente o tramite il Consiglio Europeo, che raduna i primi ministri (o ministri) di tutti gli stati del continente. Col Parlamento di Strasburgo che può solo ratificare.

Nonostante le posizioni estreme, i richiami al passato nazifascista, alle SS che non avrebbero fatto sempre “cose negative”, il razzismo malcelato e la voglia di colpire le minoranze, da quelle etniche alle altre, a sorpresa c’è chi tra questo schieramento e la sinistra – ad esempio quella francese – sceglierebbe il primo. Le sorprese si trovano ad esempio leggendo il quotidiano italiano “Repubblica”, di un grande gruppo editoriale proprietà di John Elkann, che in un articolo sulle divisioni della destra francese, che in realtà parla soprattutto dei problemi della sinistra, cita l’ottantenne Serge Klarsfeld, noto “cacciatore di nazisti” e “figura carismatica della comunità ebrea francese. Secondo Klarsfeld il partito di Le Pen «ha fatto la sua mutazione» e «sostiene gli ebrei». Al contrario, prosegue, l’estrema sinistra «è sotto l’influsso della France Insoumise con ventate antisemite e un violento antisionismo»”. Quindi, Klarsfeld in un eventuale ballottaggio tra i candidati di Le Pen e sinistra (in Francia c’è il doppio turno), voterebbe l’estrema destra. Chi invece si schiera chiaramente contro Le Pen è il celebre fuoriclasse francese Mbappé, che ha invitato i giovani a non sostenere gli estremisti.

Pensieri che non sono nuovi in Europa: tra i tanti partiti e movimenti sostenuti nella storia dalla comunità ebraica c’è stato anche il fascismo italiano, appoggiato da molti di loro fino al 1938 e alle leggi razziali, come raccontato in tanti libri e film anche celebri, un esempio su tutti “Il giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani (e la pellicola di Vittorio De Sica), che racconta l’evoluzione e la terribile presa di consapevolezza di tanti ebrei italiani all’inizio della vera persecuzione nazifascista. Un’esperienza terrificante che non sembra però aver cancellato il pensiero che in qualche modo l’estrema destra possa essere il “meno peggio” e ci si possa dialogare.

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