Covid, la creazione in laboratorio resta la teoria più probabile
Che origini ha il virus che ha provocato la pandemia? Una domanda piuttosto frequente, giustificata dalle conseguenze devastanti della pandemia, che ha stravolto le vite di tutti.
L’ipotesi più probabile sembrerebbe essere una fuga di laboratorio. Ad affermarlo è la dottoressa Alina Chan, specialista in terapia genica e ingegneria cellulare del Mit e di Harvard, durante l’udienza di fronte alla commissione Scienza e Tecnologia del Parlamento britannico. Nel corso dei mesi passati sono stati svolti numerosi studi sul virus, tuttavia non ci sono ancora certezze sull’origine della pandemia.
Il dibattito scientifico
L’intervento degli studiosi è testimoniato dalla lettera pubblicata il 17 settembre sulla rivista “The Lancet”, nella quale sedici scienziati hanno sottolineato la necessità di un dibattito scientifico aperto, con l’obiettivo di trovare le origini del virus. Secondo gli scienziati, non ci sarebbero prove che conducano a un’origine naturale, anche se non sono chiari tutti i passaggi dell’evoluzione del virus, ed in particolare quelli relativi al primo contatto con la popolazione. Tuttavia, altri studiosi sostengono che l’origine artificiale del virus non sia altro che una teoria della cospirazione, e anche la ricerca nata dalla collaborazione tra Oms e Cina è giunta alle stesse conclusioni, definendo l’origine artificiale come “estremamente improbabile”.
L’origine artificiale
Con l’intervento della ricercatrice Alina Chan è tornata alla ribalta la teoria dell’origine artificiale del virus. Secondo la ricercatrice infatti sarebbe probabile l’origine in laboratorio, tuttavia esporsi in questo momento sarebbe una mossa avventata per chi conosce le vere origini della pandemia. In ogni caso la giovane dottoressa è convinta del fatto che le informazioni, prima o poi, verranno divulgate. L’origine artificiale potrebbe essere quella corretta, infatti a detta di Alina Chan “Abbiamo sentito molti virologi di fama affermare che un'origine artificiale è ragionevole e questi comprendono virologi che modificarono il primo virus della Sars. Sappiamo che questo virus ha una caratteristica unica, chiamata sito di clivaggio della furina, e senza questa caratteristica non avrebbe causato questa pandemia”. La scienziata ha proseguito il discorso sottolineando che l’organizzazione EcoHealth e l’Istituto di virologia di Wuhan stavano portando a termine un progetto per sviluppare nuovi siti di clivaggio della furina, una coincidenza che secondo lei non può essere trascurata.
Nonostante le numerose ricerche, sono ancora incerte le origini della pandemia, che ha rivoluzionato la vita di tutti costringendo le persone a lavorare e studiare dal proprio notebook, senza l’indispensabile contatto umano.
Foto | Département des Yvelines su Flickr