Stati Uniti, Hillary Clinton in difficoltà
Il 5 luglio l’Fbi ha presentato i risultati della sua indagine su Hillary Clinton e sulla gestione della sua posta elettronica negli anni in cui ha ricoperto l’incarico di segretaria di stato.
Il 5 luglio l’Fbi, la polizia federale statunitense, ha presentato i risultati della sua indagine su Hillary Clinton e sulla gestione della sua posta elettronica negli anni in cui ha ricoperto l’incarico di segretaria di stato, tra il 2009 e il 2012.
L’agenzia ha concluso che la decisione di Clinton di usare un account di posta privato per alcune comunicazioni è stata “estremamente negligente”, perché ha messo a rischio la sicurezza di più di cento messaggi considerati confidenziali, ma non comporta una violazione della legge. Quindi ha consigliato al dipartimento di giustizia di non incriminare l’ex segretaria di stato.
“Ora sappiamo che Clinton non ha infranto la legge, ma i suoi errori in questa vicenda saranno usati da Donald Trump durante la campagna elettorale, e faranno aumentare la percezione che Clinton abbia qualcosa da nascondere”, scrive New Republic.
“La notizia della decisione dell’Fbi è arrivata nel giorno che avrebbe dovuto lanciare la campagna elettorale di Hillary Clinton”, scrive The Atlantic. “Il 5 luglio, infatti, per la prima volta il presidente Barack Obama ha fatto campagna elettorale per la candidata democratica. Durante un comizio in North Carolina, Obama ha sostenuto che Clinton è l’aspirante alla presidenza più preparata di sempre. Ma dopo la difusione del rapporto dell’Fbi sarà un’afermazione difficile da sostenere”.
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