Russia, opposizione fantasma
Alle manifestazioni dell’opposizione russa partecipa sempre meno gente, in un clima di totale stagnazione politica.
Mentre si avvicinano le elezioni legislative, in programma il 18 settembre 2016, “il clima romantico delle proteste di piazza Bolotnaja del 2011 è ormai acqua passata. Alle manifestazioni dell’opposizione russa partecipa sempre meno gente, in un clima di totale stagnazione politica.
In questo contesto l’emergere della Coalizione democratica, nata per riunire le principali forze di opposizione del paese, aveva suscitato grandi speranze. Per la prima volta l’opposizione sembrava aver trovato una piattaforma comune”, scrive Novoe Vremja/The New Times. Il progetto, però, è naufragato dopo una serie di scandali che hanno spinto a ritirarsi il blogger Aleksej Navalnij e altri attivisti.
Il partito Parnas, guidato da Boris Nemtsov fino al suo omicidio, nel febbraio del 2015, sembrava voler andare avanti da solo, ma ha dovuto rinunciare alle primarie online dopo l’attacco di un hacker.
Prosegue invece, per ora senza ostacoli, il progetto Elezioni aperte dell’ex oligarca Mikhail Khodorkovskij, che sosterrà 19 candidati. Khodorkovskij, che guida il movimento Open Russia, si è detto convinto che conquisterà il potere “se non in queste elezioni, in futuro”.
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