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Google Glass tra innovazione e grande fratello

  • Scritto da Effe_Pi

Google GlassIl nuovo dispositivo promette di fare foto col battito delle ciglia, ma minaccia troppe invasioni della privacy.

Qual è il confine tra i benefici alla vita introdotti dalla tecnologia e l’eccessivo peso, anche sulla privacy delle persone, dell’utilizzo di dispositivi elettronici sempre più innovativi? Qual è poi il confine tra la responsabilità di chi mette online sul web un certo contenuto, diffamatorio, razzista o violento, e quella di chi ha consentito che lo mettesse offrendo uno spazio?
Sono domande che nel mondo di oggi, con internet 24 ore su 24, gli smartphone, i tablet e una serie di altri aggeggi elettronici che hanno una sempre maggiore importanza nella nostra esistenza quotidiana, diventano sempre più attuali, e che ci vengono riproposte da due notizie fresche di giornata.

La prima è quella che i Google Glass, un vero e proprio computer con un dispositivo simile a dei tradizionali occhiali, che può essere controllato tramite gli occhi, potranno scattare foto con un semplice battito di ciglia. Un progetto innovativo su cui Mountain View punta molto, sviluppato da Google X (che ad esempio ha già progettato l’automobile senza guidatore) e destinato a far molto discutere, che presto potrebbe arrivare nei negozi con marchi come  Ray-Ban o Warby Parker. I Google Glass avranno infatti una funzione che permetterà di scattare foto soltanto con il battito delle ciglia, destinata probabilmente ad aumentare le polemiche sulla privacy generate da questo dispositivo. Lo ha annunciato la stessa azienda, con un post sul blog della società: "Abbiamo una nuova funzione che permette di catturare facilmente e velocemente i momenti che ci interessano con un semplice battito di ciglia, iniziamo con le foto, ma pensate a quante altre cose sarebbero possibili". Nei piani ci sarebbe la possibilità di effettuare pagamenti, ad esempio quelli di un taxi o in un negozio, sempre con il semplice gesto.

Al momento i Glass non sono ancora in vendita al pubblico, ma sono testati da alcune migliaia di "esploratori" che hanno pagato 1500 dollari per provare in anteprima il dispositivo.
Su un altro fronte, è di oggi la notizia che la Corte di Cassazione ha assolto tre manager di Google, finiti sotto processo per violazione della privacy, per aver consentito che venisse messo su web, in un loro spazio, un video dove un giovane disabile subiva angheria da suoi coetanei. "Siamo felici che la Corte di  Cassazione abbia confermato l'innocenza dei nostri colleghi – dice la compagnia statunitense - di nuovo, il nostro pensiero va al ragazzo e alla famiglia. La decisione di oggi è importante anche perché riconferma un importante principio giuridico