Sardo a scuola: soldi e polemiche
- Scritto da Effe_Pi
Dalla Regione Sardegna 455mila euro per progetti di sperimentazione sull'insegnamento della limba in classe.
La Regione concede 455mila euro per l'insegnamento della lingua sarda a scuola, ma è polemica su modalità e costi dell'operazione. Di insegnamento della limba nelle scuole se ne parla ormai da molti anni, e la Regione Sardegna ha quindi chiesto che entro il 25 ottobre gli istituti (comprese le scuole dell'infanzia) presentino le proprie proposte "per la sperimentazione dell'utilizzo della lingua sarda durante le lezioni, qualunque sia la materia insegnata. Ogni corso dovrà avere una durata minima di 24 ore, ripartite in almeno 2 ore settimanali per 3 mesi nella stessa classe". Ogni scuola che ricorra a un "esperto esterno" potrà avere un contributo massimo di 3mila euro, se invece impiega un docente interno "il contributo sarà di massimo 1.550 euro".
Insomma, un progetto che da molti sicuramente sarà visto come un primo passo in avanti verso la rivalutazione della lingua, come quelli per far "parlare" in sardo le Mappe di Google, in maniera simile a quello che accade in territori come la Catalogna e i Paesi Baschi, spesso citati ad esempio dagli indipendentisti nostrani e dai sostenitori dell'identità sarda. Ma è giusto, in un momento di crisi in cui a volte i soldi per l'istruzione mancano del tutto, spenderne una parte per l'insegnamento del sardo? La polemica arriva dalle colonne de "L'Avanti!" lo storico quotidiano socialista, negli ultimi anni anche crocevia di personaggi ambigui e ormai ridotto a testata solo online. In un articolo a firma Alma Antonella Mundi, l'intervento della Regione viene contestato e definito "scelleratamente, vergognosamente eclatante": l'autrice, che in precedenza aveva parlato della cronica mancanza di soldi della scuola italiana, considera i 455mila euro "un insulto a tutti i cassaintegrati e disoccupati in mobilità in deroga che da oltre sette mesi attendono di vedersi erogati i sussidi" ma soprattutto "un insulto alla scuola, che dovrebbe per prima rifiutarsi di aderire a tali insulsi progetti pseudo didattici".
Il motivo? anzitutto perché "non si è capito quale sardo si andrebbe ad insegnare, ed in secondo luogo perché è un dato di fatto che non si va da nessuna parte con il sardo parlato". Lo dice una persona "sarda di lingua madre", che però invita le istituzioni a supportare "i progetti a costo zero" e far entrare nelle scuole, "se proprio lo vuole, il sardo vero, quello parlato dalle persone comuni, perché in sardo si parla tutti io giorni e si fa in 'Sardo' non in una lingua trasformata da insegnanti improvvisati e trasformisti". Il rischio sarebbe insomma di finire "come la barzelletta del sardo, del tedesco e del francese in viaggio in america; alla fine finiscono con l’improvvisare una conversazione a gesti, e intanto la Regione Sardegna avrà speso 455mila euro e noi genitori continueremmo a portar da casa la carta igienica". E voi cosa ne pensate? meglio rinunciare al sardo a scuola e avere fondi per altro? oppure la lingua è identità e la Sardegna ha bisogno anzitutto di questa?