STRUMENTI MUSICALI SARDI: SA MATRACULA
- Scritto da Gi_A
È un congegno costituito da una tavola rettangolare in legno con un’apertura allungata in prossimità di un lato minore che ne consente l’impugnatura. Alla tavola, seguendo l’asse mediano longitudinale, sono incernierati con lunghi chiodi ripiegati uno o due battagli di ferro a forma di picchiotto o di anello.
Anche questa settimana pubblichiamo una scheda estratta dal volume "SONOS - Strumenti della musica popolare sarda" pubblicato dalla ILISSO Edizioni di Nuoro, che ci ha gentilmente concesso la possibilità di diffondere e valorizzare un'altro aspetto della ricchezza culturale della nostra Isola: la musica e l'originalità del patrimonio organografico Sardo.
Uno degli obiettivi della nostra iniziativa editoriale è la valorizzazione e diffusione delle eccellenze sarde, siano esse culturali, tecnologiche, economiche e imprenditoriali, e la ILISSO Edizioni rientra certamente in una di queste categorie.
Matracca
Matraccas
Matráccola
Matráccula (Planargia)
Metráccula
Strócculas (sud)
Táccula (centro-nord)
Tráccula de battarzos (Gavoi)
• Dati generali
Strumento in uso
Carattere ritmico
Non costruito generalmente da chi lo suona
Occasione determinata (Settimana Santa)
• Area di attestazione Quasi tutta la Sardegna
I battagli di ferro, quando lo strumento viene energicamente ruotato in senso orario e antiorario, urtano contro la tavola o contro la testa di grossi chiodi e strisce di lamiera disposti sul legno per impedirne il logorio e aumentare il volume sonoro.
Si preferisce utilizzare legni resistenti come il rovere o il castagno, ma poiché queste varietà sono piuttosto pesanti da trasportare, si adoperano spesso materiali più leggeri (come il pioppo sardo o il faggio) opportunamente rinforzati.
I battagli sono realizzati piegando a freddo una verga di ferro a sezione circolare oppure vengono riutilizzati vecchie maniglie o anelli per il bestiame.
Non è raro trovare anche matraccas con impugnature particolari che hanno lo scopo di alleggerire la tavola nelle parti poco sonore.
Questo strumento, come le battole della penisola italiana o le matracas spagnole, viene utilizzato nei giorni che precedono la Pasqua in sostituzione delle campane e negli “strepiti” del Venerdì Santo.
Testo: Giulio Angioni | Fotografia: Pietro Paolo Pinna, Nuoro (Archivio Ilisso)
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