Alghe tropicali: invaso anche mare di Sardegna
- Scritto da Effe_Pi
Secondo un report dell'Ispra nel 2012 fioriture di Ostreopsis ovata nelle tre stazioni di controllo dell'isola.
Anche il mare della Sardegna soffre per la presenza di alghe tropicali che possono a lungo andare creare problemi alla qualità e pulizia dell’acqua marina per cui la nostra isola è famosa nel mondo. Si tratta in particolare (ma non solo) di Ostreopsis ovata, secondo il monitoraggio effettuato negli ultimi anni da ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e dalle Arpa regionali: sulla presenza dell'alga l’ente ambientale nazionale ha appena pubblicato un report (con dati riferiti al 2012), che ne conferma la presenza nel mare sardo. Purtroppo, nell’isola siamo ancora indietro con i controlli, visto che sono presenti sono tre punti di monitoraggio, ma in tutti e tre è stata riscontrata la presenza di queste alghe tropicali, cui i cambiamenti climatici degli ultimi decenni hanno creato condizioni favorevoli in Italia.
L’Ostreopsis vive nelle acque calde dei mari tropicali, ma negli ultimi anni ha trovato condizioni climatiche favorevoli anche da noi, come l’elevata temperatura dell’acqua, superiore ai 25°C, lo scarso ricambio idrico, mare calmo, presenza di venti che favoriscono l’aerosol marino. L’alga vive a basse profondità e la si può trovare su substrati di macroalghe, rocce o gusci di invertebrati, con la possibilità di un fenomeno stagionale di fioritura detto bloom, che fa sì che si riproduca molto velocemente in poche ore o giorni, grazie alla sua capacità di trasformare l’energia solare in biomassa. In questi casi, l’acqua del mare può presentare schiuma, opalescenza e materiale gelatinoso in sospensione e si creano problemi per i ricci, le stelle marine, i mitili e altre alghe. Negli ultimi vent’anni l’invasione di queste alghe ha creato disagi in varie regioni italiane, dalla Toscana alla Liguria, fino a Puglia, Sicilia e Lazio, provocando episodi di febbre, tosse, nausea e cefalea nei bagnanti delle zone interessate.
I monitoraggi nei tre siti sardi sono stati effettuati nel periodo tra giugno e agosto del 2012, con cadenza quindicinale, e hanno dato tutti risultati “negativi”: sicuramente sarebbe necessario un aumento dei punti di controllo dell’isola, visto che ad esempio la Sicilia ne ha 35, la Puglia 20, la Calabria 24 e la Campania addirittura 73. Insieme, all’Ostreopsis, i controlli hanno segnalato la presenza di altre specie potenzialmente tossiche come i “dinoflagellati bentonici” Coolia monotis e Prorocentrum lima o Amphidinium sp. e A. carterae. Le stazioni dell’isola sono tutte situate nella provincia di Sassari, e si trovano in particolare ad Alghero, in località Las Tronas, a Porto Torres in località Acque dolci e a Castelsardo in località La Marina: in tutti e tre i casi sono state rilevate fioriture di queste alghe, ma in nessuno per fortuna si è riscontrata una “tossicità acuta”. Almeno per il momento.