Un Natale 2013 più povero anche in Sardegna
- Scritto da Effe_Pi
Nell'isola pochi regali fatti in economia, ma Confcommercio si mostra meno pessimista del previsto.
In Sardegna un Natale in tono minore, quello del 2013, almeno per quanto riguarda gli acquisti e i regali, con la crisi economica che morde e le troppe tasse da pagare, che ormai rappresentano una delle poche certezze per i cittadini dell’isola. Inoltre, in ampie zone della nostra terra, quelle colpite dal recente catastrofico alluvione, andare per negozi e ristoranti non è certo la principale preoccupazione. La crisi ha portato meno soldi nelle tasche dei sardi, ma i prezzi negli esercizi commerciali dell’isola sembrano essere rimasti sostanzialmente invariati, per cui è ulteriormente diminuito il potere d’acquisto di chi magari qualche bel regalo ai cari lo vorrebbe pure fare.
La tendenza è quella di spendere poco e solo per cose utili. In Sardegna, solo un dieci per cento circa della popolazione passerà un Natale 'ricco' riempiendo negozi e ristoranti. Alla Confcommercio, però, sono leggermente meno pessimisti, forse per esorcizzare la paura di feste fallimentari per i gestori dello shopping: secondo uno studio dell'associazione, circa l'80% dei sardi non rinuncerà al rito dei regali di Natale, mentre il 40,5% è intenzionato a mantenere invariato il proprio budget.
Il 31,5% stanzierà per i doni tradizionali meno di 100 euro, il 63,5% tra i 100 ed i 300 euro e solo il 5% e' intenzionato a spendere oltre 300 euro per i regali. La Confcommercio mette in evidenza una virata decisa verso il "dono utile": gli alimentari, di sicuro, con vini e dolci ai primi posti, ma anche giocattoli e giochi per bambini. In frenata, sempre secondo la Confcommercio, i 'tecnologici' come tablet e smartphone, e in aumento, invece, i prodotti per la cura del corpo, i massaggi e anche i libri.