I Culurgionis d'Ogliastra finalmente sono Igp
- Scritto da Effe_Pi
Con una procedura iniziata nel 2003 l'Unione Europea ha riconosciuto alla più nota pasta ripiena sarda l'Indicazione geografica tipica, previsto un importante ritorno economico.
Sono una delle delizie di Sardegna più note anche “in continente” e all’estero: sono i Culurgionis d’Ogliastra, che adesso hanno un motivo in più per essere apprezzati, cioè l’Indicazione geografica tipica (Igp) conferita dall’Unione Europea. Nei giorni scorsi, infatti, è arrivata la registrazione del marchio nella Gazzetta Ufficiale della UE, che sancisce la provenienza dall’Ogliastra di questa pasta ripiena tradizionale, che di norma contiene patate lessate e macinate (fresche o disidratate in fiocchi), pecorino sardo fresco, stagionato o semi stagionato, grassi animali, aglio, olio d’oliva extravergine e foglie di menta naturale. Il riconoscimento della denominazione “ufficiale”, celebrata tra gli altri dal Comitato Promotore Culurgionis d’Ogliastra Igp e da Confartigianato Imprese Sardegna, è nel comparto Food la numero 119 delle Igp italiane e la numero 286 nel totale delle denominazioni d’origine agroalimentari nazionali.
Culurgionis: la lunga strada per l'Igp
Il risultato ha richiesto oltre un decennio di lavoro e un iter istruttorio lunghissimo iniziato nel 2003, al termine del quale il “più pregiato” prodotto di pasta fresca isolana si è visto attribuire il maggior riconoscimento internazionale per un prodotto alimentare trasformato. I Culurgionis d’Ogliastra hanno infatti superato le annose e puntuali valutazioni fatte dal territorio, dalla Regione Autonoma della Sardegna, dal Ministero delle Politiche Agricole e in ultima battuta dall’Unione Europea.
I Culurgionis d’Ogliastra Igp hanno la forma di un fagottino che presenta sul lato convesso una tipica chiusura che ricorda la spiga del grano. Sono in assoluto il secondo prodotto di pasta fresca ripiena riconosciuto dall’Unione Europea come prodotto a denominazione geograficamente protetta. Prima della Sardegna era riuscita a farlo solo l'Emilia-Romagna, che qualche mese fa ha depositato i Cappellacci di zucca Igp.
I comuni dell'Ogliastra coinvolti
L’area di riferimento che potrà utilizzare la denominazione è quella dove la produzione dei Culurgionis a spiga affonda le proprie radici, quindi i comuni di Arzana, Bari Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, Lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Seui, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei, Ussassai, Villagrande Strisaili, in provincia d’Ogliastra e alcuni paesi limitrofi, quali Esterzili, Sadali ed Escalaplano, in provincia di Cagliari. Il Comitato Promotore, composto oggi da una quindicina di pastifici sparsi in Ogliastra, conta circa 70 addetti e oltre 400 tonnellate di produzione annua. Cifre destinate a salire, con gli sbocchi che la registrazione della denominazione geografica protetta aprirà ai produttori e anche ai ristoratori. Le imprese coinvolte nella produzione sono prevalentemente microimprese con due o tre addetti che oltre a questa producono anche altre tipologie di pasta fresca e dolci o pane Pistoccu. Per la maggior parte, vendono il prodotto sfuso e hanno la provincia dell’Ogliastra, o al massimo il resto della Sardegna, come mercato di riferimento. Alcune imprese più strutturate vendono il prodotto confezionato alla Grande Distribuzione Organizzata in Sardegna e nella penisola, con vendite sporadiche anche all’estero.
Foto | andriaflckr su Flickr