25 aprile: Sardegna, protesta social sindaci per scuole tagliate
- Scritto da Effe_Pi
La manifestazione solitaria dei primi cittadini di Bortigiadas e Nughedu San Nicolò contro l'improvvisa chiusura delle scuole dell'infanzia da parte dell'ufficio regionale preposto.
In due piccoli paesi della Gallura, Bortigiadas e Nughedu San Nicolò, l'ufficio scolastico regionale ha chiusi improvvisamente le scuole dell'infanzia per l'anno scolastico 2020-2021. "Una pugnalata alla schiena da parte di altre istituzioni nel momento di massimo impegno dei sindaci nella gestione dell'emergenza da Covid-19", commentano i primi cittadini Emiliano Deiana, che è anche presidente di Anci Sardegna, e Michele Carboni, i quali hanno deciso di celebrare in modo 'alternativo' il 75esimo anniversario della Liberazione. I due sindaci sono ritratti soli, con la fascia tricolore, in immagini che su Facebook li mostrano mentre 'occupano' simbolicamente le piazze vuote dei loro paesi, con la mascherine quando sono vicini e senza nelle foto in cui compaiono distanti, nel rispetto del distanziamento sociale imposto dall'emergenza coronavirus.
"I bambini di Nughedu e Bortigiadas dai tre anni di età diventeranno dei pendolari", prospettano i loro sindaci, "e andranno ad affollare classi già affollate contro ogni regola di buonsenso che invece avrebbe imposto l'esatto contrario, anche in relazione alle norme che non potranno essere più disattese di distanziamento sociale". Deiana e Carboni contestano la decisione dell'Ufficio scolastico che va contro alla pronuncia dell'assemblea provinciale dei sindaci "che ne aveva chiesto il mantenimento in deroga" delle scuole per l'infanzia e sembra non abbia tenuto conto dell'orientamento della Regione di evitare qualsiasi chiusura.
La protesta via social è dichiaratamente "contro istituzioni che in maniera subdola non riconoscono il ruolo e la fatica dei sindaci durante questa emergenza e aggravano la condizione delle comunita' con la chiusura degli ultimi avamposti di liberta' e di democrazia: le scuole". "In un momento in cui da più parti, anche in riferimento alla pandemia in atto, si parla di riabitare i paesi delle aree interne dei funzionari ministeriali, seguendo la sola idea ragionieristica dei numeri infliggono un colpo feroce contro le comunità delle aree interne", accusano i due sindaci, che chiedono a ministero e Regione "di riaprire le scuole di Nughedu e di Bortigiadas per una questione di salute pubblica e di civiltà".