Zanzare infette in Sardegna: ecco come proteggersi
- Scritto da Effe_Pi
Un caso di West Nile Disease a Lotzorai, contagiato un asino, rischio infezione anche da Zika, ecco come premunirsi e le possibili conseguenze
Torna in Sardegna l’allarme zanzare infette: nonostante stia finendo l’estate, stagione più favorevole per i fastidiosi insetti, nell’isola si risveglia la preoccupazione per le malattie che possono trasmettere. L’ultimo episodio a Lotzorai, in Ogliastra, dove è stato confermato un caso di Febbre del Nilo su un asino morto in un allevamento della zona. La notizia arriva dalla Asl di Lanusei, dopo che l'Istituto Zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale", Centro di referenza nazionale per la sorveglianza veterinaria sulla West Nile, ha inviato i risultati sulla presenza del virus.
La direzione aziendale dell'Asl ha perciò ribadito "l'importanza per tutti di applicare le misure di sicurezza già richiamate nei giorni scorsi anche dai sindaci dei Comuni ogliastrini con specifiche ordinanze, e inserite nel Piano regionale integrato di sorveglianza per la West Nile Diesease".
Per evitare la diffusione del virus è fondamentale proteggere se stessi e i propri familiari dalle punture della zanzara vettore e per questo bisogna indossare abiti di colore chiaro con maniche lunghe e pantaloni lunghi, che coprano la maggior parte del corpo quando si è all'aperto, soprattutto all'alba e al tramonto. Vanno poi evitati profumi e dopobarba, che attraggono le zanzare, e si devono utilizzare prodotti repellenti sulle parti del corpo che rimangono scoperte durante le attività all'aperto, specie nei casi di attività particolarmente esposte alle punture (agricoltori, giardinieri).
La West Nile è una febbre di cui la maggior parte dei contagiati nemmeno si accorge: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, quasi l’80% di loro non presenta sintomi, mentre il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani “la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari”. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave, come può accadere anche a quell’1% scarso (1 persona su 150) delle persone infette, con “febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti e nei casi più gravi (circa uno su mille) il virus può causare un’encefalite letale”.
Il problema del contagio da zanzara è noto da tempo alle istituzioni sarde, tanto è vero che la Sardegna, prima regione italiana, ha già avviato un monitoraggio sulla zanzara tigre nei suoi porti e aeroporti, in particolare nel Nord dell’isola, all’aeroporto militare e civile di Alghero, i porti di Porto Torres, Santa Teresa di Gallura e Olbia e l’aeroporto gallurese, con l’obiettivo di estendere al più presto i controlli. Si cerca di catturare l'insetto vettore e, attraverso test di analisi biomolecolare, verificare la presenza di virus come la febbre del Nilo ma soprattutto altri più pericolosi, come la famigerata Zika: il monitoraggio è condotto dall'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (Izs) , in collaborazione con l’Autorità sanitaria di frontiera per il Nord Sardegna. Tra gli strumenti oggi disponibili per la lotta alle zanzare infette, c’è poi anche una App per telefoni e tablet che si chiama ZanzaMapp, utilizzabile su tutte le principali piattaforme mobili, in particolare Android, iOS, Windows Phone, ma anche su un normale computer di casa. Il principio è di associare alle rilevazioni entomologiche degli studiosi il dato sulla percezione del fastidio creato dalle zanzare, mettendo a disposizione in tempo reale una mappa delle zone più infestate, utile anche alle amministrazioni locali per decidere come e dove intervenire.
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