Aumentano ancora i furti di sabbia in Sardegna
- Scritto da Anna Maria Cantarella
A Villasimius raggiunta una cifra record che si avvicina alla tonnellata.
800 chili di sabbia trafugati in appena 4 mesi. È questa la cifra record raggiunta in Sardegna, dove sulle spiagge i turisti decidono di portarsi a casa dei souvenir naturali come spiaggia e conchiglie, incuranti dell’enorme danno ambientale che questo comportamento può produrre.
L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa, quando a Porto Giunco, a Villasimius, una coppia di veneti è stata fermata dalle guardie ambientali perché in possesso di 4 bottigliette da mezzo litro piene di sabbia raccolta sul litorale. Purtroppo non è l’unica storia del genere, tra granelli di arenile, sassolini, pietre, conchiglie e sabbia, in Sardegna e in particolare nell’Area Marina Protetta di Carbonara si rischia di raggiungere una cifra che sfiora la tonnellata. Tra maggio e giugno 180 chili, a luglio 400 chili e ad agosto che è solo all’inizio sono già 400 chili. Il fenomeno è in crescita, l’anno scorso infatti il totale della sabbia rubata non superava i 500 chili. Le amministrazioni locali e regionali stanno studiando un modo per arginare il fenomeno ma per adesso prevale la linea morbida. L’idea è quella di sensibilizzare i turisti alla restituzione della sabbia rubata, senza multe e punizioni ma con molta attenzione e tanti controlli, come affermato dal Presidente dell’Area Marina Protetta Fabrizio Atzori che continua: “Preferiamo spiegare e convincere le persone, farle diventare nostre alleate affinché si sparga la voce”. Pare che la strategia stia funzionando visto che sono molti i turisti che restituiscono spontaneamente quello che hanno rubato o che chiamano per sapere come possono rimediare al loro errore.
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La sensibilizzazione degli ospiti che in estate frequentano la Sardegna è quindi la principale strategia per fermare un fenomeno che rischia di danneggiare seriamente i litorali. Tutti devono sapere che gli habitat naturali sardi, le zone umide, i litorali che si sono formati in migliaia di anni rischiano di scomparire a causa di comportamenti di questo tipo. Tutti gli habitat naturali sono beni da tutelare e da mantenere il più possibile incontaminati.
FOTO| Nicolas Vadilonga via Flickr