Landini a Cagliari per lo sciopero generale Fiom
- Scritto da Effe_Pi
Domani il segretario generale dei metalmeccanici Cgil, accreditato come il principale anti-Renzi sarà in Sardegna, terra di tante crisi nel mondo del lavoro.
Per la prima volta dopo gli eventi degli ultimi mesi, che lo hanno trasformato un po’ nell’”anti-Renzi” per antonomasia, arriva in Sardegna il segretario generale della Fiom (la federazione dei metalmeccanici della Cgil), Maurizio Landini. C’è quindi attesa, nell’isola, per lo sciopero generale dei metalmeccanici che si terrà domani, con manifestazione a Cagliari e comizio finale proprio di Landini: il corteo attraverserà tutto il centro città, passando per il Largo Carlo Felice per proseguire per via Manno, viale Regina Margherita, Viale bonaria, Via Dante, via Alghero fino a piazza Garibaldi per gli interventi conclusivi.
Dal palco, la relazione introduttiva del segretario regionale Fiom Mariano Carboni, gli interventi dei lavoratori, poi il segretario generale Cgil Sardegna Michele Carrus e il segretario nazionale Landini. Lo sciopero in Sardegna assume particolare importanza per le tante situazioni di crisi che interessano il mondo del lavoro sul territorio, ben rappresentate dalla “marcia su Cagliari” realizzata nei giorni scorsi da “Unica” movimento per unire le lotte, con gli esuberi di Meridiana come simbolo. Ma Landini è oggi anche l’uomo da cui tantissimi si aspettano un passo “politico”, in una situazione dove ormai la disaffezione sembra essere endemica, come ha dimostrato l’astensionismo delle ultime regionali sarde e ancor più le elezioni di ieri in Calabria ed Emilia – Romagna, quest’ultima regione “rossa” per eccellenza, dove ha votato solo il 37% degli aventi diritto.
In molti vedono il sindacalista a capo di uno schieramento di sinistra alternativo a quello renziano, sul modello dei greci di “Syriza” o degli spagnoli di “Podemos”, ma il segretario della Fiom nega ogni intenzione di candidarsi e tantomeno di fondare un nuovo soggetto. La polemica tra lui e il presidente del consiglio si fa però ogni giorno più aspra, e Renzi con tutto il mondo che lo circonda mostra in qualche modo di temere Landini, visti i durissimi attacchi cui è stato sottoposto da tantissimi media per una battuta infelice (o semplicemente poco chiara) pronunciata durante un comizio. Fino a quando l’uomo che è stato capace di ridare credibilità a un sindacato screditato da decenni di compromessi ed errori riuscirà ad evitare di entrare in competizione diretta con l’ex sindaco di Firenze? L’approvazione del Jobs Act potrebbe essere il punto di non ritorno per la nascita di una “nuova sinistra”, che inevitabilmente farebbe riferimento anche a Landini, volente o nolente.