Piano casa, via libera a nuovo cemento e gazebo in spiaggia tutto l’anno
- Scritto da Effe_Pi
Scongiurati gli interventi entro i 300 metri dalla battigia, ok a nuove lottizzazioni turistiche e utilizzo residenziale dei pericolosi seminterrati.
Nonostante un’accesa battaglia in consiglio regionale, con l’opposizione che ha tentato nelle scorse settimane anche l’arma dell’ostruzionismo, stanno passando uno ad uno gli articoli del nuovo piano casa proposto per la Sardegna dalla giunta Solinas, e le novità sono tante anche se non ci sarà la possibilità di intervenire sulle strutture entro i 300 metri dalla battigia. Potranno ad esempio restare tutto l’anno in spiaggia le strutture di balneazione, anche quindi fuori stagione, indipendentemente dal fatto che alterino la fruizione di luoghi spesso finora incontaminati.
Sarà poi possibile un incremento volumetrico fino al 50 per cento per le strutture turistiche e ricettive oltre i trecento metri dal mare, e anche chiudere le verande degli hotel con elementi amovibili per non più di 240 giorni, consentita anche la copertura delle piscine sempre con strutture amovibili. Via libera alla compravendita di crediti volumetrici tra strutture distanti tra loro non più di trecento metri e al recupero con incremento volumetrico dei sottotetti esistenti dei seminterrati, dei piani pilotis e dei locali al piano terra, proprio quelli protagonisti in negativo durante eventi disastrosi come il ciclone Cleopatra che ha colpito la Gallura nel 2013.
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Duri gli ambientalisti e l’opposizione regionale, con il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau a parlare di una legge “che di fatto crea una totale deregulation urbanistica. Compromette fortemente l’agro consentendo edificazioni ad uso residenziale anche a chi non è conduttore agricolo su un lotto minimo di un ettaro. Consente l’uso residenziale dei seminterrati in barba ai rischi di carattere idrogeologico. Si inventa una cessione dei crediti volumetrici da aventi diritto a terzi anche non aventi titolo. Insomma, una legge che mette in campo milioni di metri cubi creando un danno inestimabile alla qualità urbanistica e ai beni naturalistici ed ambientali della Sardegna”.