Suolo: anche in Sardegna aumenta il consumo
- Scritto da Effe_Pi
Secondo i nuovi dati ISPRA l’isola resta tra le regioni col territorio meno sfruttato, ma ci sono segnali di incremento specie a Sassari e nel cagliaritano: Ogliastra miglior provincia d’Italia.
Aumenta anche in Sardegna il consumo di suolo. Nonostante l’isola sia una delle regioni meno colpite dal fenomeno dell’impermeabilizzazione del territorio, specie di quello più pregiato, i dati presentati nei giorni scorsi dall’ISPRA testimoniano di un peggioramento della situazione perfino per il suolo sardo, nonostante la nostra sia una delle terre con la minor densità di popolazione. In particolare, secondo gli esperti dell’ente pubblico, negli anni tra il 2012 e il 2015 c’è stato un incremento del suolo consumato pari allo 0,7%, che è un dato in linea con quello italiano, ma in generale la Sardegna ha una percentuale di territorio consumato che è circa la metà di quella nazionale. Nel dettaglio, scrivono i ricercatori ISPRA, su scala provinciale “può essere evidenziato il dato percentuale” che risulta proporzionale “all’ampiezza amministrativa, fatta eccezione per la provincia di Nuoro e l’Ogliastra. A scala comunale colpiscono gli incrementi connessi alla realizzazione di imponenti impianti fotovoltaici/solare termodinamici”.
Per quanto riguarda proprio i comuni, quelli in assoluto con una maggior percentuale di suolo consumato sono Monserrato, che nel 2015 aveva il 41,3% del territorio “usato” (pari a 3 chilometri quadrati) e un incremento del 2% nei tre anni esaminati, seguito da Elmas, con il 30,2% (4 Km2) e un aumento dello 0,2% tra 2012 e 2015 e da Cagliari, al terzo posto assoluto con il 24,1% consumato, pari a 20 chilometri quadrati, e una crescita recente dello 0,4%. Per quanto riguarda i comuni con il maggior spazio utilizzato, in cima alla poco invidiabile classifica c’è Sassari con 42 Km2 “consumati” al 2015 (l’8,2% in percentuale) e una crescita dell’1%, alle sue spalle Olbia con 30 Km2 (il 7,8% del totale) e una crescita percentuale dello 0,8%: anche qui, Cagliari si trova al terzo posto con i suoi 20 chilometri quadrati.
Per quanto riguarda invece i comuni che hanno avuto il maggiore incremento negli ultimi 3 anni esaminati, in testa c’è Noragugume, dove si è avuta tra 2012 e 2015 un’impennata addirittura del 25,4% che l’ha portato al 2,1% di territorio totale consumato, seguito da Giave con una crescita del 24,2% (e un totale del 3,1%) e da Narbolia col 17,1%: il paese dell’oristanese ha già utilizzato il 4,6% del suolo totale a sua disposizione. Tornando al dato complessivo, la Sardegna ha consumato il 3,6% del suo territorio, mentre in Italia si è arrivati al 7,6%, invece l’area di impatto, che racconta la percentuale di suolo interessata anche indirettamente al consumo (tutta quella che si trova nel raggio di 100 metri dalla zona sfruttata), nell’isola si “ferma” al 42,8% del totale mentre in Italia è pari al 56%. A livello provinciale, Cagliari è quella più “consumata” col 4,1%, seguita da Sassari, Oristano e Sulcis al 4%, mentre la migliore è l’Ogliastra, che si ferma al 2,4% ed è in pratica anche la provincia meno impermeabilizzata d’Italia.
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