Ballottaggi: Pd al tappeto anche in Sardegna
- Scritto da Effe_Pi
Sconfitte in tutti e 4 ballottaggi nell'isola, per il partito che governa la Regione: Carbonia dopo 20 anni passa ai 5 Stelle, la destra torna padrona di Olbia, mentre Sinnai e Monserrato vanno alla sinistra.
È stata la giornata più amara per Matteo Renzi, quella di ieri, con i ballottaggi in 122 comuni italiani, e i risultati della Sardegna stavolta non sono stati un toccasana, a differenza di quanto era accaduto due settimane fa col trionfo di Massimo Zedda a Cagliari: anche nell’isola il secondo turno elettorale è stato nettamente negativo, per il partito che ha la maggioranza relativa alla Regione sarda, con le sconfitte di Olbia e Carbonia, ma anche Monserrato e Sinnai. Il risultato più importante è forse quello del Sulcis, in una tradizionale roccaforte operaia e di sinistra (che governava ininterrottamente da 20 anni), in cui al ballottaggio ha vinto in rimonta la candidata del Movimento 5 stelle, Paola Massidda, che ha battuto il sindaco uscente Giuseppe Casti, presidente del Consiglio delle autonomie locali (Cal). Massidda si è imposta con il 61,6% delle preferenze, mentre lo sfidante si è fermato al 38,4%, ed è il quarto sindaco “grillino” sardo, dopo quelli di Assemini, Porto Torres e Dorgali.
Giornata nera per i dem anche ad Olbia, dove ha prevalso di misura il deputato di Forza Italia Settimio Nizzi, già primo cittadino della città gallurese tra il 1997 e il 2007; in questo caso, il vincitore ha ottenuto il il 50,7% delle preferenze, battendo al fotofinish l'assessore uscente del Pd Carlo Careddu, che era in vantaggio al primo turno ma si è fermato al 49,3%. Democratici sconfitti di misura anche a Sinnai, dove il sindaco uscente del Pd Barbara Pusceddu si è fermata al 48,8%, mentre lo sfidante Matteo Aledda, sostenuto da una coalizione di centrosinistra e identitaria (Sel-Cd, Rossomori e Pd'Az), ha conquistato la poltrona di primo cittadino con il 51,2% delle preferenze.
A Monserrato, infine, è stato un derby a sinistra e il nuovo sindaco è Tomaso Locci, che con una coalizione riformista-socialista ha ottenuto il 65,4% delle preferenze, mentre Tonio Vacca, sostenuto da Sel, Rossomori, Psd'Az e da una lista civica, non è andato oltre il 34,6%. Affluenza in calo anche nell’isola, rispetto al primo turno, visto che alla chiusura delle urne nei quattro Comuni chiamati a scegliere il sindaco si è arrivati a una percentuale del 53,60% dei votanti, mentre lo scorso 5 giugno si era toccato il 63,97%. A Olbia ha votato il 54,6% degli elettori, contro il 66,70% di due settimane fa: a Carbonia l'affluenza è stata del 53,97%, mentre al primo turno aveva raggiunto il 61,72%. A Sinnai ha votato il 58,04% contro il 66,42% del primo turno e infine, a Monserrato, l'affluenza è stata del 46,71%, mentre due settimane fa la percentuale era stata del 58,35%.
Foto via Flickr | Leonardo D'Ottavi