Urne aperte per le primarie in Sardegna
- Scritto da Effe_Pi
Si vota fino alle 20 nei 383 seggi in tutta l'isola: stasera gli exit poll provenienti dall'Università di Cagliari.
Urne aperte per scegliere il candidato governatore del centrosinistra alle elezioni regionali sarde del 2014: si vota da stamattina alle 8 fino alle 20, nei 383 seggi sparsi per tutto il territorio dell'isola. I candidati in lizza sono cinque, dall'ex segretaria regionale e attuale europarlamentare (in quota renziana), Francesca Barracciu, al sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, fino all'indipendente e autosospeso dal Pd (dopo il "tradimento" dei 101 che hanno impallinato Prodi nella corsa al Quirinale) Andrea Murgia, al presidente della Provincia di Nuoro, Roberto Deriu, e al socialista Simone Atzeni. Sotto gli occhi dei migliaia di volontari addetti al funzionamento dei seggi, che in qualche modo testimoniano la persistente passione di un parte dei cittadini per la politica, nonostante sia sempre più difficile mantenerla viva con quello che succede nel paese, i cittadini sardi dai 16 anni in su potranno scegliere il loro candidato governatore (votano anche gli stranieri con permesso di soggiorno): sarà difficile raggiungere i circa 115mila elettori di alcune primarie del passato, anche perché a partecipare sono in pratica solo candidati che rappresentano le varie tendenze del Partito democratico, dai renziani agli avversari del sindaco di Firenze, fino ai dissidenti vicini a Giuseppe Civati e ai socialisti, ormai ridotti a una piccola corrente democratica.
Nessuna partecipazione "ufficiale" degli altri partiti e movimenti che potrebbero essere alleati del centrosinistra tra un anno, dai Rossomori all'Idv: in particolare, a sfilarsi è stata Sel (Sinistra ecologia libertà), che ha deciso di non partecipare a questa consultazione. Il movimento guidato da Nichi Vendola ha infatti deciso di lasciare "ai suoi militanti, simpatizzanti, elettori la libertà di voto e la libera decisione di partecipare o non partecipare al volto". Per Sel Sardegna la priorità è "vincere le prossime elezioni regionali, sottrarre la Regione alla destra sarda, alla speculazione e ai processi di ricolonizzazione, alla totale assenza di politiche sociali e in favore della conoscenza e del lavoro, portare al governo un progetto di Sardegna che restituisca speranza e futuro". A prendere le distanze dalle primarie, anche l'altra candidata "indipendente" alle regionali, la scrittrice Michela Murgia, sostenuta al momento dagli indipendentisti di ProgRes, che sul suo profilo Facebook ha pubblicato proprio oggi una sua foto a tavola con il fondatore di Emergency Gino Strada, accompagnata dalla didascalia "Per ridurre la spesa sanitaria devi interrompere le convenzioni con chi fa profitto sulla salute delle persone. Mentre in Sardegna si consumano le primarie, io ascolto i consigli di Gino, Cecilia e Maso. Mi serviranno".
Insomma, già stasera, quando saranno resi noti i primi exit poll, garantiti da un gruppo di ricerca presso l'Università di Cagliari, forse si saprà chi è il terzo dei grandi sfidanti per le elezioni del prossimo anno, insieme al rappresentante della destra, con tutta probabilità il governatore uscente Ugo Cappellacci, e alla Murgia. Se nessuno degli sfidanti supererà il 40% dei voti espressi, invece, si dovrà replicare il 6 ottobre. L'unica certezza è che nell'elettorato sardo c'è rabbia, stanchezza e voglia di cambiamento come mai negli ultimi decenni, quindi chiunque vinca dovrebbe cercare di rappresentare in qualche modo questi sentimenti, se non vuole portare lo schieramento progressista verso un'altra sconfitta.