Sparisce la guardia medica notturna dai paesi sardi
- Scritto da Effe_Pi
Il presidio di base della sanità potrebbe essere eliminato nelle ore tra le 24 e le 8 di mattina, secondo un atto d'indirizzo con le Regioni voluto dal Ministro Lorenzin, previsti disagi nei tanti piccoli centri dell'isola.
Potrebbe scomparire a breve la Guardia medica, vera e propria istituzione in Sardegna, soprattutto in quella profonda dei piccoli paesi, dove spesso l’Ospedale più vicino dista molte decine di chilometri. In futuro potrebbe non esserci più quel dottore che a qualsiasi ora della notte risponde alle emergenze della propria zona, nemmeno in una terra particolare come quella sarda, dove nel raggio di dieci chilometri possono esserci anche cinque diversi centri abitati, e riceve a qualsiasi ora in ambulatorio, intervenendo a domicilio nei casi più gravi. La riforma è nazionale e non regionale, quindi questa volta Cagliari c’entra poco, è a Roma invece che si è approvato un atto di indirizzo nel comitato di settore Regioni-Sanità, fortemente voluto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. L’assistenza medica dovrebbe quindi diventare h16 e non più h24, evitando di coprire proprio le 8 ore notturne: in ballo non c’è soltanto l’intervento medico nei piccoli centri dell’isola, ma anche molti posti di lavoro, visto che al momento i medici che lavorano nelle guardie mediche sarde sono circa 900, tre quarti dei quali ha un contratto a tempo indeterminato.
Alla riforma si oppone con fermezza, infatti, il sindacato dei medici, che nel corso di un incontro con l’Anci Sardegna ha fatto notare che con questo tipo di modifiche all’organizzazione sanitaria “verrebbe meno la funzione della guardia medica notturna, perché dalla mezzanotte alle 8, ad assistere chi ne ha bisogno ci penserà il 118". Con tutti i disagi che ne derivano, hanno insistito Antonio Cossu e Annarita Ecca, rispettivamente segretario e vicesegretario regionale dello Smi: "i pronto soccorso ancora più intasati, la mancanza di risposte nel momento di bisogno". Nei piccoli centri della Sardegna, che poi sono la maggior parte, lo scenario si prospetta anche più problematico perché, hanno sottolineato i due medici, "sono abitati da tanti anziani, i veri utenti delle guardie mediche che dopo la mezzanotte, anche per una patologia semplice, saranno costretti a rivolgersi al pronto soccorso, che può distare anche un'ora di auto".