Scontri a Decimo: Black Bloc o provocazione?
- Scritto da Effe_Pi
Finisce in violenza la manifestazione per la chiusura dell'aeroporto militare: 8 i poliziotti feriti ma i dimostranti contestano la versione "ufficiale" e parlano di cariche a "freddo" contro il corteo.
Stanno facendo molto discutere, in Sardegna, gli scontri di ieri alla manifestazione antimilitarista di Decimonannu, avvenuti nel corso di un’iniziativa per chiedere la chiusura dell’aeroporto militare. La “notizia”, secondo i media mainstream anche dell’isola è che anche in Sardegna sono approdati i “black bloc” (anche se se il “blocco nero” è uno e non, come dicono erroneamente tanti giornalisti, una singola persona), e sull’argomento sono intervenuti anche il Questore di Cagliari, Filippo Dispenza, precisando che “tutti coloro che saranno identificati, perché saranno identificati, tutti i teppisti violenti saranno deferiti all'autorità giudiziaria e chiederemo l'arresto per coloro i quali si sono macchiati degli episodi di violenza più gravi", mentre il segretario regionale del sindacato di polizia Siulp, Salvatore Deidda, che aggiunto che "non è possibile che 100 teppisti abbiamo impegnato così tante forze di polizia ingaggiando una guerriglia nelle campagne circostanti l'aeroporto militare”.
Fin qui la versione ufficiale, pienamente accettata dai media dell’isola, con l’Unione Sarda che parla addirittura della presenza “di Black Bloc provenienti dalla penisola” tra i protagonisti degli scontri che hanno portato, tra l’altro, al ferimento di 7 uomini delle forze dell’ordine.
Non tutti però sembrano essere d’accordo con questa versione, ad esempio il sito “Osservatorio sulla repressione”, molto seguito dagli antimilitaristi, parla di un corteo che “dopo avere effettuato il giro attorno al perimetro della base, è stato aggredito dalle forze dell’ordine. I manifestanti si sono dispersi nei campi attorno all’aeroporto ma a lungo hanno continuato a protestare contro la militarizzazione dell’isola nonostante fossero inseguiti dagli agenti che tentavano di disperderli”. L’articolo ammette gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine in assetto antisommossa, ma sostiene che sarebbero iniziati “quando i celerini hanno caricato a freddo i dimostranti che stavano scuotendo le reti di recinzione della base militare contro la quale si sono mobilitate oggi numerose realtà politiche e sociali dell’isola”.
Del resto, alla ormai famosa manifestazione di Capo Frasca, nell’agosto scorso, era successo più o meno lo stesso, con centinaia di dimostranti che dopo momenti di tensione, erano riusciti a penetrare “pacificamente” nel perimetro della base militare.
E anche sui social i commenti si dividono tra chi condanna i presunti “rivoluzionari” e difende i poliziotti, e chi invece pensa a una provocazione contro i “movimenti indipendentisti” o addirittura dice che “I black bloc erano quelli con la divisa blu i caschi in testa e i manganelli in mano . Direi blue bloc”. Sul profilo Facebook di Cristiano Sabino, già portavoce di “A manca pro s’indipendentzia”, si trova un post con la foto di un gruppo di manifestanti a volto scoperto (tra cui lui stesso) che vengono manganellati dalla Polizia, con scritto “eccomi tra i black block a volto scoperto e a mani nude mentre veniamo picchiati per aver scosso le reti e cantato ‘a fora sa Nato’”.