Al porto di Cagliari rifiuti radioattivi senza controllo
- Scritto da Effe_Pi
Protesta di ambientalisti, comitati e sindacati per l'assenza nel porto canale del capoluogo di uno strumento per il controllo dei rifiuti potenzialmente tossici destinati alla Portovesme Srl.
Nessun controllo pubblico sui rifiuti transfrontalieri che giungono in Sardegna attraverso il Porto di Cagliari, in particolare quelli destinati alla Portovesme Srl per il riutilizzo, indicati da più parti come “potenzialmente radioattivi”. E’ l’accusa lanciata durante un sit – in davanti al Porto canale del capoluogo dalle associazioni ambientaliste e i comitati no scorie del Sulcis, secondo cui "manca il portale radiometrico, lo strumento che consente di misurare il livello di radioattività delle merci in transito". Al presidio hanno partecipato anche la Css (Confederazione sindacale sarda) e Sel (Sinistra ecologia libertà) che sull'argomento ha già presentato un'interrogazione in Consiglio regionale, primo firmatario Luca Pizzuto.
Tutti in piazza insieme ai rappresentanti sindacali dei lavoratori portuali, preoccupati per i rischi sulla salute. L'unico strumento di misurazione presente in Sardegna attualmente è privato e si trova proprio nella fabbrica di Portovesme "che in questo modo fa insieme da controllore e controllato", sostengono i dimostranti. Il materiale radioattivo, in forma liquida o polverosa, è spesso presente nei carichi di fumi di acciaieria in arrivo, utilizzati per alimentare i forni della fabbrica. "Senza un sistema di controllo permanente non si può sapere qual è il livello di rischio potenziale", ha sottolineato Angela Seu, del comitato No Scorie, per cui "sarebbe opportuno avere i presidi di controllo che garantiscano il monitoraggio delle soglie di sicurezza nell'interesse della salute dei cittadini e dei lavoratori.
I tir “compiono un percorso di 90 chilometri tra il porto canale e Portovesme", ha aggiunto Seu, "se portassero carichi radioattivi nell'ipotesi di un incidente il rischio di contaminazione sarebbe altissimo". La Provincia di Carbonia-Iglesias nel 2012 aveva disposto l'acquisto di un portale radiometrico pubblico per il monitoraggio dei carichi in arrivo alla Portovesme Srl, ma non è stato mai installato per il sopravvenuto commissariamento, mentre risulta che l'altro strumento di monitoraggio, in dotazione al porto di Cagliari, non sia più reperibile e quindi non è possibile utilizzarlo per la verifica della presenza delle sostanze radioattive nei carichi in arrivo.