Amministrative 2015 Sardegna: Laconi
- Scritto da Effe_E
4Domande a Anna Paola Zaccheddu, candidata sindaca per le prossime elezioni comunali a Laconi con la lista Giovine Laconi.
1) Saprebbe individuare (uno o più) problemi principali del suo comune e offrire brevemente alcune soluzioni per risolverli?
Siamo una piccola comunità delle zone interne e lo spopolamento sta causando il declino di questi territori. Questa realtà allarmante è la madre/matrigna di tutti i problemi del nostro territorio. Le piccole comunità sono mortificate da politiche europee, nazionali e regionali che difendono le aree forti e i poteri forti di questo paese, quelli governativi e quelli finanziari. Contrastare lo spopolamento è, dunque, un dovere della politica e delle Istituzioni di ogni ordine e grado. Noi come ente locale, nello specifico, ci muoveremo su linee di indirizzo basate su un concetto di sviluppo auto centrato, fondato sulla valorizzazione delle risorse locali, un’iniezione di autostima per il nostro futuro. È vero son necessarie politiche di segno contrario che portino ad una inversione di tendenza del fenomeno ma è necessario che parta anche da noi stessi il convincimento sull’inestimabile valore di ciò che questo bellissimo territorio offre in termini di ambiente, storia, cultura. Si deve credere nelle potenzialità di questi luoghi e delle persone che ostinatamente continuano ad abitarli. Noi siamo un gruppo di giovani che dopo aver studiato e fatto esperienze altrove ha scelto di tornare a Laconi. Il nostro paese può essere un'esperienza laboratorio per il futuro delle zone interne, dove ambiente, storia e produzioni agricole di eccellenza creano un'offerta rivolta a un mercato turistico consapevole, colto, che va alla ricerca di proposte autentiche. Puntiamo, prima di tutto, a vivere bene e costruire una speranza di futuro.
2) La politica oggi è impopolare ma i sindaci sono gli amministratori più vicini al cittadino: come pensa possano contribuire a far recuperare fiducia nelle istituzioni?
Noi siamo convinti che la comunità nella sua interezza debba essere un soggetto politicamente attivo e partecipe. Bisogna tornare allo spirito e alle pratiche della polis, solo così si creano quelle condizioni di fiducia per essere artefici del proprio destino. Da questa terribile crisi si esce favorendo il protagonismo civile e la partecipazione democratica delle piccole comunità. La sfiducia verso le istituzioni è determinata dall'esclusione e dal mancato coinvolgimento delle comunità stesse. Noi abbiamo in mente un processo circolare che si fonda su un concetto tanto elementare quanto rivoluzionario: l'ascolto.
3) Quali sono i temi programmatici fondamentali su cui punterà per sconfiggere i suoi avversari alle prossime elezioni?
Ci candidiamo a governare una comunità non a sconfiggere un avversario. La dicotomia amico/nemico non è un valore fondante della nostra concezione. Crediamo sia doveroso partire dal potenziamento della cultura e dalla strenua difesa dell’istruzione pubblica, elementi che riteniamo fondamentali per rafforzare la stessa comunità e per essere maggiormente attrezzati a contrastare la complessità della crisi. Siamo convinti che solo riorganizzando la rete scolastica territoriale, con una metodologia che tenga conto non solo di aspetti finanziari ma anche di una strategia di tutela e valorizzazione delle aree interne, si favorirà la permanenza delle popolazioni nei territori marginali. Per questo promuoveremo politiche scolastiche e culturali basate sul coinvolgimento della rete di tutti i comuni del territorio. Non abbiamo dato minore importanza, nel nostro programma di lavoro per i prossimi cinque anni, alla tutela e all’incremento dei servizi alla persona (non pensati certo come forme di anacronistico assistenzialismo), alla qualità della vita e alla coesione sociale. Noi saremo il luogo politico dove si difenderanno tutti i settori deboli, e difenderemo le diversità come un valore.
4) Ci dica una cosa positiva e una negativa fatte delle amministrazioni che ha avuto la sua città negli ultimi anni.
La cosa positiva è certamente aver saputo prendere il treno dei fondi europei che ha consentito di dotare Laconi di infrastrutture turistiche che non aveva. Ereditiamo spazi e strutture (teatro,biblioteca, museo,centro culturale ecc.) che sono indubbiamente una ricchezza del nostro paese. Possiamo individuare un tratto negativo nell'assenza di progettualità e di visione per il futuro di queste infrastrutture. Costruiremo prima di tutto i presupposti per un'agibilità democratica di questi spazi perché siamo convinti che la cultura non sia solo uno strumento di emancipazione ma, soprattutto quando è creativa, possa rappresentare anche un fattore di sviluppo e crescita economica per la comunità.
Ricordiamo ai nostri lettori che l'altra particolarità relativa alla nostra rubrica #4Domande è il fatto che le risposte sono scritte di proprio pugno dal candidato stesso o dal suo staff, e che la nostra redazione non effettua nessun tipo di controllo, correzione o adattamento delle risposte date, in modo da non avere nessun filtro tra chi scrive e chi legge.