In Sardegna oltre 300mila gli indigenti
- Scritto da Effe_Pi
I dati emersi nel convegno "Miseria Ladra" di Cagliari, intanto trattati come il Ttip potrebbero smantellare ciò che resta del welfare europeo.
In Sardegna ci sono oltre 300mila poveri "veri", quelli cioè che non hanno il minimo indispensabile per poter vivere. Il dato è emerso nel corso del convegno 'Miseria Ladra', organizzato a Cagliari dalle associazioni Libera e Gruppo Abele. "La situazione nell'isola è drammatica", ha detto il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru, "mentre i nostri politici incassano vitalizi vergognosi e accumulano stipendi su stipendi grazie a incarichi e consulenze. La classe politica deve fare immediatamente qualcosa per invertire la rotta, altrimenti ci schianteremo".
Come in Grecia, dice il coordinatore nazionale di Libera e Gruppo Abele Giuseppe De Marzo, “dove la gente per riscaldarsi taglia gli alberi. In Italia sono stati persi 7 milioni di posti di lavoro in meno di 4 anni, vittime di guerra senza che ci sia una guerra". Nel nostro Paese il 63% delle famiglie ha ridotto la spesa alimentare, il 40% vive in condizioni di privazione, i precari sono 4 milioni, i disoccupati 3,2 milioni e i ‘senza casa’ 50mila”. Non solo: anche chi ha un lavoro, nel 12% dei casi non riesce più ad arrivare a fine mese, per quel fenomeno di working poor che solo in Romania e Grecia ha percentuali più alte delle nostre.
Sicuramente non aiutano ad invertire la rotta i continui tagli agli investimenti pubblici e al welfare che anche l’Italia, come molti altri paesi, sta portando avanti ormai da molti anni. Tagli che per di più sono ormai legittimati anche a livello internazionale, con accordi come quello nuovo sul commercio tra Stati Uniti ed Europa, il Ttip (partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti), che secondo i suoi oppositori “cancellerà di fatto ciò che resta del welfare nel vecchio continente” e contro la quale si è tenuta proprio oggi una manifestazione a Bruxelles, davanti a Palais d'Egoment, dove si sta svolgendo il summit europeo delle associazioni degli industriali, con centinaia di fermi tra i manifestanti, anche italiani. Tra loro anche Luca Casarini, candidato alle elezioni europee con la Lista Tsipras, ed ex leader delle “Tute bianche”, secondo cui il trattato “sottomette i parlamenti europei e le loro decisioni agli interessi delle multinazionali”.