Francia: boicottati in Europa comuni pro Le Pen
- Scritto da Effe_Pi
Rotti i gemellaggi tra municipi di Belgio, Germania e altri paesi e quelli dove amministrano sindaci neofascisti del Front National.
L'antifascismo evidentemente è un valore vecchio e superato solo per molti politici di rilievo del paese che a quel tipo di regime ha dato per primo i natali, l'Italia, visto che altrove in Europa lo si continua a tenere bene in considerazione. Da Berlusconi a Beppe Grillo, sono tanti i leader politici del belpaese che non sembrano avere una piena coscienza di quello che regimi come quello di Mussolini hanno rappresentato, cosa che non accade nel resto del continente dove è iniziato un boicottaggio verso i comuni che nelle elezioni municipali francesi della scorsa settimana hanno eletto sindaci del Fronte Nazionale, il movimento di estrema destra guidato da Marine Le Pen. Sono infatti sempre più numerosi i comuni di diversi paesi europei a prendere le distanze dalle città transalpine che hanno eletto un sindaco del partito anti-euro della fiamma: ''non voglio lavorare con gente xenofoba, razzista e populista'', dice Hugues Bayet, sindaco di Farciennes, comune del Belgio, gemellato da quasi mezzo secolo con Beaucaire, cittadina francese dove è stato appena eletto un sindaco del Front National. Martedì sera, Farciennes ha deciso di ''sospendere le relazioni politiche'' con la città 'lepenista'.
Come lui, altri sindaci belgi, ma anche di Germania e Lussemburgo, hanno messo in quarantena gli accordi di gemellaggio con le città francesi passate al movimento di estrema destra. A Neunkirchen, comune tedesco gemellato dal 1970 con Mantes-La-Ville, il vicesindaco socialdemocratico, Jorg Aumann, si è detto ''scioccato'' dall'arrivo al potere di un sindaco del Front National. ''Chi appartiene a un partito che dice 'I francesi prima degli altri' e che vuole lasciare la zona euro è difficile da accettare'', osserva Aumann, aggiungendo: ''lo spirito di gemellaggio è l'apertura sull'Europa e questo non è esattamente ciò che prevede il Fronte Nazionale''. Intanto, a Parigi, si è riunito per la prima volta il cosiddetto ''governo di lotta'' dell'era del nuovo premier Valls, incaricato di ridare ''efficacia'' e ''rapidità'' al quinquennio di Francois Hollande, dopo la debacle socialista a meno di due mesi dalle elezioni europee, dove il Front National viene accreditato da alcuni sondaggi come primo partito. ''Esemplarità, collegialità, solidarietà'' nell'organizzazione del lavoro e nella ''comunicazione'': sono queste le parole d'ordine del nuovo governo Valls, dopo l'imbarazzante rassegna di gaffe e contraddizioni che hanno logorato l'immagine della precedente amministrazione di Jean-Marc Ayrault.
Chissà se basterà per rilanciare una sinistra francese che però sembra sempre più tendere verso un moderatismo che accetta i vincoli posti dall'Unione Europea così come sono, senza ridiscuterli davvero, lasciando così spazio al populismo dell'estrema destra, in una maniera in fondo simile a quello che fanno in Italia i governi di larghe intese che si sono susseguiti negli ultimi anni, con territorio vasto lasciato al Movimento populista di Beppe Grillo. E' l'accusa che ad esempio rivolge al presidente della Repubblica francese il candidato alla Commissione della sinistra europea, Alexis Tsipras, il quale ricorda che Hollande dopo aver dato "grande forza alla destra ora è costretto a seguire una linea di destra". In questo il presidente francese riproduce, a giudizio di Tsipras, la scelta della socialdemocrazia europea di attuare politiche neoconservatrici condizionate dalla "corporazione delle banche e del grande capitale".