Cagliari: crollo al Dettori, scuole a rischio
- Scritto da Effe_Pi
Tre feriti e tanta paura nel liceo cagliaritano, oltre la metà degli edifici scolastici sardi a rischio incidenti.
Tragedia sfiorata stamattina al Liceo Dettori di Cagliari, dove il crollo di un tetto ha provocato tre feriti e avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, portando nuovi lutti in Sardegna. Anche questa volta, però, non sembra si possa parlare solo di fatalità: lo stato dell’edilizia scolastica nell’isola (come nel resto d’Italia) è drammatico, e i rischi per l’incolumità di studenti ed insegnanti sono all’ordine del giorno. L’incidente di oggi si è verificato in un’aula al pian terreno della scuola, dove è crollata parte del soffitto ferendo un’insegnante e due alunni, per fortuna in modo non grave. La scuola è stata subito chiusa, per verificare se ci sia il rischio di altri crolli.
Che il problema non sia casuale lo conferma il portavoce nazionale della Rete degli Studenti, Daniele Lanni, che ricorda come "nel nostro Paese più di una scuola su due non è a norma. E' uno scandalo, un’emergenza nazionale e anche questa volta abbiamo sfiorato la tragedia. Siamo sconvolti, cosa si sta aspettando per investire nella sicurezza delle scuole? Siamo stanchi di avere paura ogni volta che mettiamo piede in una scuola". Cosa si stia aspettando, in Sardegna si dovrebbe chiedere anzitutto alle province (peraltro quella di Cagliari è stata di recente cancellata ed è commissariata) e alla Regione, che hanno la responsabilità della manutenzione degli edifici destinati all’istruzione. Il commissario straordinario della Provincia cagliaritana, Pietro Cadau racconta di avere “in cassa 170 milioni, bloccati a causa del patto di stabilità. Siamo pronti a violarlo in modo che i ragazzi rientrino a scuola – prosegue - adesso i Vigili del fuoco ultimeranno le ispezioni e ci diranno quali classi rimarranno chiuse”. Tra il 2009 e il 2010, fanno sapere dalla Provincia, i tecnici del ministero avevano effettuato un sopralluogo senza riscontrare nulla: "gran parte dei 74 istituti scolastici che dipendono dalla Provincia avrebbero bisogno di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma siamo bloccati"
E proprio i vincoli di bilancio sembrano essere il problema principale: l’ultimo rapporto di Legambiente “Ecosistema scuola” uscito nel 2012, sullo stato dell’edilizia scolastica, informa che in Sardegna nel 2011 (ultimo anno censito) si sono spesi per la manutenzione straordinaria 10 milioni 536mila euro, a fronte dei 37 dell’anno precedente e dei 19 spesi nel 2009. Nel 2011 risultavano poi esserci necessità di interventi urgenti nel 37% degli istituti dell’isola, mentre era salita di molto la disponibilità di fondi per la manutenzione “ordinaria”, passati dai 7 milioni e rotti di 2008 e 2009 ai 16 del 2010, fino a 23 milioni 522mila euro nel 2011. Le scuole sarde sono per lo più successive al 1974 (il 64,58%), e nascono prevalentemente già come istituti, nel 93,06% dei casi, ma nessuno è stato costruito secondo criteri antisismici o della bioedilizia. Gli edifici che avevano goduto di manutenzione straordinaria nei 5 anni precedenti erano l’84,03% (56,40% il dato nazionale). Un’”elevata manutenzione”, spiegava Legambiente, che da quanto dichiarato aveva portato “buoni risultati sul fronte delle certificazioni, visto tutte le scuole sono in possesso del certificato di agibilità, igienico-sanitario, impianti elettrici a norma”.