Deputato sardo contro Facebook per blocco a Meloni
- Scritto da Effe_Pi
Il parlamentare Bruno Murgia (Fratelli d’Italia) si scaglia contro il popolare social per un blocco all’account della leader: “la sua reputazione vacilla”.
Facebook rifiuta di pubblicizzare un video di Giorgia Meloni e se la deve vedere con la temibile reazione del deputato sardo del suo gruppo, Bruno Murgia, che attacca duramente il social network più famoso del mondo: per il parlamentare di origine nuorese, infatti, ora “la reputazione” di Facebook “comincia a vacillare”, visto che nelle sue pieghe si trovano cose di “inenarrabile volgarità e violenza”.
Murgia, che sembra avere appena scoperto un fenomeno come la violenza sul web, tanto spesso subita dai suoi avversari politici (basti pensare alla Boldrini), prosegue denunciando che “ci sono state donne che a causa dell’utilizzo improprio di Facebook sono state messe alla gogna e si sono suicidate senza che nessuno potesse intervenire per arrestare la circuitazione delle immagini”.
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Ma il problema principale è che oggi Facebook ha bloccato un messaggio della leader di Fdi perché “contenente volgarità? Credo che ci sia un grosso problema a Palo Alto. Se Facebook è considerato il luogo della democrazia 2.0 allora è il caso di convocare i suoi ideatori nel luogo della democrazia reale, la Camera dei deputati, per chiedere conto di questa gravissima violazione dei diritti politici di leader che rappresenta milioni di persone”. Insomma, la destra italiana in un’inedita lotta contro l’istituzione per eccellenza del 21esimo secolo, i social network.
i problemi sono cominciati dopo che la ex Ministro della Gioventù ha pubblicato sul suo profilo un video per promuovere la festa di Atreju, dal titolo “È tempo di patrioti”: Facebook avrebbe rifiutato di pubblicizzarlo perché in violazione delle sue norme sulla pubblicità in quanto “volgare, discriminatorio o offensivo”. La stessa Meloni, guarda caso tramite Facebook, ha definito il tutto “scandaloso”, affermando che ormai “siamo alla follia” e chiedendosi “fin dove vogliono arrivare gli integralisti del mondialismo?”.
Foto in alto | Eduardo Woo su Flickr