Bocciata la continuità territoriale sarda: costa troppo e non funziona
- Scritto da Effe_Pi
La Corte dei conti critica le soluzioni adottate dalla regione nel corso degli anni, che sono costate troppo, non hanno garantito abbastanza posti e hanno trascurato le tratte minori.
La continuità territoriale aerea da e per la Sardegna? Un fallimento, almeno secondo la Corte dei Conti, che in una sua relazione ha analizzato gli interventi della regione sarda sul trasporto aereo, effettuati tra il 2010 e il 2016. I costi sono saliti notevolmente negli ultimi anni, raggiungendo un culmine di 56 milioni di euro nel 2016, pari allo 0,53% del bilancio: nel 2012 erano stati pari a 8,7 milioni, poi scesi a 7,7 l'anno seguente. Le spese si sono attestate sopra i 42 milioni di euro dal 2014 in poi. Critiche quindi dai giudici contabili della sezione sarda al modello della continuità principale, la cosiddetta Ct1, sui collegamenti da Cagliari, Alghero e Olbia verso Roma Fiumicino e Milano Linate. L'attuale regime dovrebbe essere sostituito a ottobre - come ha ricordato l'assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana - da un sistema più flessibile che offrirà un maggior numero di posti e potrà adeguarsi meglio alle oscillazioni della domanda. Inoltre - ha riferito il rappresentante della giunta – la difficoltà di conciliare la necessità di compensare gli svantaggi dell'insularità con le norme comunitarie sulla concorrenza e sugli aiuti di Stato sarà al centro delle interlocuzioni con altre isole europee, come Corsica e Baleari, in occasione del G7 Trasporti previsto il 21 e 22 giugno a Cagliari.
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Nella relazione i giudici collegano il congestionamento delle tratte verso Roma e Milano, uno dei problemi più sentiti per chi vola da e per la Sardegna, alla cessazione della Ct2, la continuità territoriale aerea verso gli scali minori. La Corte dei Conti ha contestato, inoltre, un'offerta non sempre adeguata a soddisfare le richieste, soprattutto nei periodi di punta, e segnalato "le rilevanti ricadute sul turismo derivanti da un trasporto aereo insufficiente e con costi elevati". Non solo: fra le criticità segnalate nella relazione c'è il fatto che "i collegamenti svolti dalle compagnie low cost sono soggetti a condizioni disagevoli per alcune tipologie di passeggeri, come l’impossibilita di andare e tornare in giornata, di cambiare il biglietto, limite di carico e trasporto del bagaglio, assenza di servizi quali accompagnamento di minori e disabili, scali distanti dalla destinazione principale”.
Deiana ha però ribadito che la Regione lavora a un nuovo meccanismo di Ct2 (visto che il precedente era finito sotto l'osservazione dell'Ue) con oneri di servizio (per esempio, per garantire voli di andata e ritorno in giornata e frequenze di almeno 4-5 volte la settimana) da attribuire ai vettori che li accetteranno in cambio di un contributo economico, ma senza l'esclusiva della rotta onerata. "Abbiamo già convinto le autorità nazionali su questo modello", ha aggiunto Deiana, "ora lavoriamo per convincere quelle comunitarie". La condanna arriva proprio a cavallo di giornate nere per il trasporto aereo sardo, visto che ieri oltre 30 voli sono stati annullati a causa di uno sciopero, con disagi che proseguono anche oggi e domani: penalizzati soprattutto gli scali di Cagliari e Alghero, situazione più tranquilla invece a Olbia.
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