A Teulada una penisola interdetta piena di bombe
- Scritto da Effe_Pi
L'area interna al poligono avrebbe un'estensione di 3 Km secondo quanto affermato in audizione dall'ISPRA alla Commissione Uranio del Parlamento, e senza rimuovere i materiali inesplosi è impossibile anche la bonifica.
Ci sarebbero 3 chilometri quadrati “interdetti”, all’interno del Poligono di Capo Teulada, in cui si troverebbero grosse quantità di materiali inesplosi, senza rimuovere i quali non è possibile nemmeno fare una bonifica. Il problema è emerso durante un’audizione dell’Ispra (L’istituto per la protezione e la ricerca ambientale) alla Commissione Uranio della Camera, come affermato da uno dei partecipanti, il deputato del Partito democratico Diego Zardini. Il parlamentare ha espresso “massima preoccupazione” per la situazione, che necessita di una “celere bonifica dei materiali inesplosi, per consentire finalmente l’accesso da parte di chi ha la responsabilità di caratterizzare i terreni e le acque prospicienti”, in vista della bonifica vera e propria.
Secondo Zardini "lascia interdetti che dopo tanti anni ancora non siamo in grado di conoscere per poter intervenire”. In realtà il problema degli interventi per i rischi sulla salute e l’ambiente legati al sito militare nella parte Sud occidentale dell’isola è di vecchia data, e molte sono state le denunce e richieste nel corso degli anni, anche se non si era mai entrati così nello specifico dello stato di zone particolari del poligono. In particolare, risulta che nonostante le inchieste a Teulada non ci sia stata nessuna valutazione dell’impatto ambientale delle attività militari, secondo una denuncia arrivata nel 2014 dal Gruppo d'intervento giuridico (Grig): il controllo necessario si chiama Vinca (valutazione di incidenza ambientale) e in quell’occasione gli ambientalisti avevano annunciato una nuova richiesta in tal senso al ministero della Difesa, alla Regione e alla Commissione Europea, con “contestuale informativa” alla Procura della Repubblica di Cagliari.