Ex sindaca: schedata per aver cantato Bella ciao a Salvini
Insieme a un'altro avvocato è stata fermata da agenti di polizia in borghese a Tortolì, durante il recente comizio del vicepremier leghista: "ci vogliono schedare".
Emergono nuovi particolari sul fermo di due donne durante il recente comizio di Matteo Salvini a Tortolì, che sarebbero state identificate da agenti di polizia in borghese per questo. Sono due avvocati tortoliesi, Marcella Lepori (ex sindaco della cittadina dal 2005 al 2010) e Katia Cerulli: l'ex prima cittadina racconta che le due hanno "intonato 'Bella ciao' prima ancora che Salvini iniziasse a parlare. Poi l'abbiamo cantata di nuovo quando ha finito il comizio. A quel punto siamo stati avvicinati da agenti di polizia in borghese che ci hanno chiesto di fornirgli generalità e commenti. Considero anormale che siamo stati identificati soltanto noi, 6 persone, in una folla di centinaia di persone plaudenti".
Le donne lo hanno detto agli agenti e loro avrebbero prima risposto "che facevano controlli a tappeto, un altro invece ha detto che controllavano solo le minoranze. Di spiegazioni teoriche se ne possono trovare tante, ma la spiegazione pratica mi sembra un'altra, ovvero identificare e schedare sistematicamente gli oppositori. Mi sono sentita offesa come cittadina, vorrei essere libera - spiega Lepori - di esprimere il mio pensiero anche quando è in minoranza. Chiederò la rimozione dei miei dati personali dai registri della polizia, perché dato che sono una persona onestissima non mi va di essere schedata. Non sono iscritta a nessun partito. Io quando ho fatto il sindaco ero un indipendente, la mia lista si riconosceva nel centrosinistra. Non sono del Pd, non condivido nulla di quello che ha fatto il Pd negli ultimi 10 anni. Arriveremo anche a rimpiangere Berlusconi perché queste cose non le ha mai fatte. Più che soffocare il dissenso, a lui del dissenso non fregava nulla".