Cambia il piano paesaggistico, rischio cemento sulle coste sarde
Passa in Consiglio regionale l’interpretazione autentica della legge, è scontro con le opposizioni e le associazioni ambientaliste.
Via libera dal Consiglio regionale sardo, con i soli voti della maggioranza, al provvedimento di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale. La legge, contestatissima dalle opposizioni che per giorni hanno fatto le barricate in aula, di fatto libera la Regione dall'obbligo di concordare con il governo gli interventi nella fascia costiera, nell'agro e intorno ai beni identitari. Rispetto alle tensioni registrate nelle scorse sedute, sfociate spesso in bagarre, la discussione è andata avanti senza schermaglie degne di nota, al netto del giudizio severissimo sulla norma espresso anche oggi dalla minoranza: "Avete fatto valere le ragioni dei numeri, non della ragione, e questo non è un bene quando si tratta di temi così delicati- l'intervento del capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau.
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Per la minoranza si tratta di un colpo di mano con la scusa di sbloccare due strade (la Sassari-Alghero e l'Olbia-Arzachena), una “scusa evidente, anche considerando le comunicazioni della ministra dei Trasporti, Paola De Micheli”, che ha garantito come non sia necessario modificare nessuna legge per concludere i lavori. Ganau si augura che ci siano “gli elementi per un'impugnazione da parte del governo alla Corte costituzionale, un'azione che blocchi questa oscenità che avete messo in piedi".
Di diverso avviso, naturalmente, il capogruppo del Psd'Az, Franco Mula, ideatore della legge e uno dei pochi esponenti della minoranza intervenuto durante la lunga maratona del provvedimento in aula: "Noi non vogliamo violentare il Piano paesaggistico regionale, e ribadiamo che saremo pronti a sederci con la minoranza per concordare tutte le modiche al piano che si riterranno necessarie. Dunque nessuna volontà di cementificare le coste o buttare a mare il Ppr: ci stiamo concentrando su due opere pubbliche importantissime, il resto lo decideremo insieme a voi". Parole che non convincono Roberto Li Gioi, esponete del M5s: "Un'apertura del genere, fatta in dirittura d'arrivo, penso che valga molto poco. Se effettivamente questa era la volontà della maggioranza, se si voleva andare verso la condivisione, non c'era alcun bisogno di architettare questo marchingegno che distrugge il Ppr. Non meritate la nostra fiducia".
Foto | John Nuttall su Flickr