Petizione popolare per salvare le coste della Sardegna
- Scritto da Anna Maria Cantarella
L’appello mira a mantenere il vincolo dell’inedificabilità nei 300 metri dal mare che sembra essere messo a rischio dalle linee programmatiche dell'attuale giunta regionale.
Le recenti proposte di legge regionale presentate da esponenti della maggioranza, secondo il portavoce del Gruppo d'Intervento Giuridico onlus, Stefano Deliperi, mirano a eliminare i vincoli paesaggisti. È per questo motivo che l’onlus ha lanciato una petizione popolare su Grig, dal titolo “Salviamo le coste sarde”, che in pochi giorni ha raggiunto 4000 firme. Lo scopo è fare in modo che il Ministero dei Beni e le Attività Culturali si impegni a mantenere i vincoli di inedificabilità nei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del Piano paesaggistico regionale".
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Stefano Deliperi ha dichiarato: "Cemento, mattoni, cazzuole e betoniere sono pronti, grazie a una serie di proposte di legge regionale presentate da esponenti della maggioranza consiliare di centrodestra e dalla stessa Giunta Solinas che hanno quali obiettivi incrementi volumetrici nella fascia costiera, in particolare quella di massima tutela dei 300 metri dalla battigia marina e, di fatto, la liberalizzazione delle edificazioni residenziali in area agricola. Chiunque abbia a cuore la Sardegna e le sue coste faccia concretamente la sua parte. Rimbocchiamoci le maniche, firmiamo e facciamo firmare la petizione per difendere le coste della Sardegna", conclude il portavoce del Grig. Il passaggio sulle "recenti proposte di legge regionali" si riferisce al pericolo rappresentato da “reiterati provvedimenti legislativi che consentono incrementi delle volumetrie con l'alibi del sostegno alle famiglie (piano casa)”.
La speranza è che la petizione possa spingere il ministro Dario Franceschini a "un'attenta vigilanza sul mantenimento della disciplina di salvaguardia dei litorali presente nel Ppr, attuativo del Codice dei beni culturali e del paesaggio".