Rifiuti, Sardegna seconda regione per differenziata
- Scritto da Effe_Pi
Lo dice il report annuale dell'Ispra, raggiunto il 74,5% dietro solo al Veneto, ancora alti invece i costi di gestione della spazzatura.
La Sardegna si conferma una delle Regioni più virtuose nella raccolta differenziata, ma anche una di quelle dove i cittadini pagano di più per la gestione dei rifiuti. È quanto emerge dal Rapporto Ispra 2021, dove l'isola, con il 74,5%, si colloca al secondo posto in Italia per la raccolta differenziata, alle spalle del Veneto che guida la classifica con il 76,1%. Seguono Lombardia (73,3%), Trentino Alto Adige (73,1%), Emilia-Romagna (72,2%) e Marche (71,6%).
Una performance, quella della Sardegna, in continuo miglioramento: nel 2016 la percentuale di rifiuti differenziati si attestava al 60,2%, 63,1% nel 2017, 67% nel 2018, 73,3% nel 2019 e appunto 74,5% nel 2020, anno di riferimento del report. Non solo. Delle 57 province dello Stivale che hanno raggiunto il target del 65% di raccolta differenziata, solo 10 sono nel Sud e la metà di queste in Sardegna. Nell'isola nel 2020 sono state prodotte 711.634 tonnellate di rifiuti, con una produzione pro capite di 445,3 chili (quintultima in Italia, dopo il Molise, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia).
Come detto nei Comuni dell'isola risultano importanti i costi della gestione dei rifiuti urbani, con una media di 196,2 euro annui per abitante (la media italiana si attesta a 185,6 euro per abitante). Per tutte le regioni la voce più rilevante è quella relativa alla raccolta e al trasporto delle frazioni differenziate, e qui il maggior costo si registra per la Sardegna, con 66,1 euro per abitante (seguono la Liguria e la Toscana rispettivamente con 60,9 euro e 60,5 euro). L'isola è anche una delle regioni che nel 2020 registrano valori contenuti di produzione pro capite di rifiuti urbani, sesta in Italia con 445,3 chilogrammi per abitante.
Un dato significativo se confrontato con la media nazionale del 488,5, ma sopra la media delle regioni del Sud (442,5). Per quanto riguarda i rifiuti inceneriti nel periodo 2017-2020, la Sardegna in quattro anni ha registrato un importante aumento di oltre 17.000 tonnellate (+27,1%), curva che però decresce se si prende in considerazione il biennio 2019-2020, con una flessione di oltre 22.000 tonnellate (-21,4%), dato legato in particolare alla riduzione della produzione dei rifiuti urbani a causa dell'emergenza sanitaria. Non si rilevano variazioni infine sui rifiuti collocati in discarica (+0,7%, 1.159 tonnellate).
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