Microalghe sarde: studio su 100 specie per salute e ambiente
- Scritto da Effe_Pi
Un progetto dell’Università di Cagliari coinvolge 15 imprese per lo sviluppo di tecnologie innovative con importanti ricadute nel campo della sosteniiblità.
Microalghe sarde da da utilizzare per cosmesi, medicina e per tenere pulito l'ambiente: sono undici (più quattro in attesa di conferma) le imprese che hanno già aderito al progetto Comisar, finanziato con 374mila euro da Sardegna Ricerche, curato dal team del Cinsa (Università di Cagliari) con la collaborazione del Crs4. "Lo sviluppo di tecnologie innovative sull'utilizzo di microalghe - spiega Giacomo Cao, responsabile scientifico del progetto e direttore del dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell'Università cagliaritana – porta all'estrazione di prodotti di varia natura da commercializzare”.
Il tutto con importanti ricadute in campo ambientale. Infatti, sono applicabili al riutilizzo di anidride carbonica da gas discarico, alla depurazione di reflui urbani e alla produzione delle bio-plastiche. I luoghi della ricerca? Dal rio Irvi, in zona Piscinas a Montevecchio, ai Tacchi di Jerzu e la Giara di Gesturi passando per Seui e Osini. Veronica Malavasi - laurea e dottorato di ricerca a Cagliari, perfezionamento all'estero, responsabile ricerca e schedatura microalghe - ha isolato gli oltre cento ceppi. Alghe lacustri, da calcare e d'acqua dolce: studi e censimento delle specie arrivano per la prima volta dopo quelli del 1800, del Gennari in Ogliastra. La collezione nasce con il Progetto giovani ricercatori al dipartimento di Botanica, per poi passare al Cinsa nel 2013.
Foto | Luca Terzaroli su Flickr