Marine Litter: I rifiuti primi nemici del Mediterraneo
- Scritto da Effe_Pi
Un report dell'organizzazione ambientale delle Nazioni Unite dice che i rifiuti che galleggiano nel Mare nostrum sono un problema sempre più grave, situazione difficile anche in Italia.
Il mare italiano e sardo sono messi a rischio dalla plastica: è infatti sempre più un problema, per gli ambienti mediterranei, la presenza massiccia del cosiddetto Marine litter, che rischia di distruggere gli ecosistemi, sia essendo ingerito dai pesci che andando a posarsi su fondo marino, superficie e litorali. Gli ultimi dati dicono che il paese Mediterraneo con più problemi è la Turchia, ma anche la situazione italiana non è da sottovalutare, secondo un recente report di UNEP/MAP, la branca dell’organizzazione ambientale delle Nazioni Unite che si occupa in particolare del Mare Nostrum. Ad esempio, ogni 100 metri di spiaggia italiana si possono trovare in media due bottiglie di plastica, quattro buste della spesa dello stesso materiale, ma anche 14 bottiglie di vetro e 7 lattine di metallo per bibite.
Va peggio in altri paesi, che hanno dati clamorosi come quello della Croazia, dove sono presenti in media 1540 cicche di sigarette ogni 100 metri di spiaggia, ma anche 86 tappi di bottiglia e 83 buste della spesa, mentre in Turchia le cicche sono 785 e in Grecia 116. È però anche vero che l’Italia ha il maggior tasso di produzione di rifiuti giornaliero pro capite tra I paesi del bacino Mediterraneo, con 2,23 chilogrammi a persona, ed è seconda per produzione giornaliera di rifiuti in plastica, con 4milioni 487mila chilogrammi totali al giorno, contro i 6 milioni 281mila della Spagna.
Secondo l’UNEP, il report conferma “che il Marine Litter è uno dei maggiori problemi del Mediterraneo, aggravato dal limitato scambio idrologico del bacino con gli oceani, come anche dalla pressione che arriva dalle sue zone costiere ad alta densità di popolazione e ad elevato sviluppo turistico, insieme all’impatto del 30% del traffico marittimo mondiale, che transita tutto all’interno del Mediterraneo, e alle aggiunte di rifiuti plastici che vengono dai fiumi e da aree pesantemente urbanizzate”.
Immagini via UNEP MAP