Cargo pieno di bovini alla deriva al largo di Cagliari
Sono due navi partite dalla Spagna a dicembre che stanno attraversando una vera odissea nel Mediterraneo per sospetta malattia del bestiame.
Due ex-navi cargo partite dalla Spagna a dicembre con a bordo più di 2.600 bovini continuano a vagare sul Mediterraneo perché non hanno potuto attraccare nei porti di destinazione in Turchia e in Libia per sospetta malattia del bestiame. Una delle due è stata avvistata nei giorni scorsi al largo di Augusta, in Sicilia, e poi a Cagliari. È quanto ha denunciato, nell'incontro online con la commissione Petizioni del Parlamento europeo, dall'avvocato Manuela Giacomini per conto della Fondazione per il benessere degli animali.
Su richiesta urgente di Giacomini, il governo italiano ha tentato un'ispezione ma la nave è ripartita prima che potesse essere eseguita. La petizione presentata dalla Fondazione all'apposita commissione del Pe chiede ora all'Ue di avviare procedure di infrazione contro Francia, Croazia, Romania, Spagna e Slovenia per violazione delle norme sul trasporto degl ianimali e di redigere linee guida precise sui controlli che devono essere eseguiti dai funzionari pubblici.
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"In questi ultimi due mesi abbiamo assistito all'ennesima violazione sistematica" del regolamento europeo, "con conseguenze veramente molto gravi per gli animali trasportati", ha detto Giacomini. Nel corso del suo intervento davanti alla commissione del Pe, Andrea Gavinelli, per conto della Commissione Ue, ha detto chela commissaria Ue Stella Kyriakides ha già scritto al ministro della Salute spagnolo e a quello cipriota per "incoraggiare un intervento il più rapido possibile" e "inviare un rapporto" a Bruxelles. "Qualsiasi elemento in più ci servirà a migliorare l'applicazione della legislazione, anche in caso di esportazione di animali vivi verso Paesi terzi", ha aggiunto Gavinelli. Anche Eleonora Evi, eurodeputata dei Verdi, è intervenuta definendo l'episodio uno dei "casi più emblematici" che "rappresentano la norma anziché l'eccezione". La petizione della Fondazione, che resta aperta, fa parte di una serie di reclami da parte di vari gruppi animalisti presentati al Parlamento europeo, affinché venga istituita una commissione di inchiesta e sia meglio regolamentato il trasporto di animali vivi in modo da tutelare il loro benessere.