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L'uomo che non ha rubato Hollywood, documentario Bbc su Parretti

  • Scritto da Effe_Pi

New documentary from BBC Arts explores one of Hollywood's most audacious  and astonishing scandalsIl film prodotto dalla televisione pubblica britannica racconta l'incredibile ascesa dell'imprenditore italiano nel periodo in cui riuscì ad acquistare un colosso del cinema americano come la MGM.

Parliamo di un nuovo documentario della BBC dedicato a una vecchia conoscenza della nostra Prima repubblica: Giancarlo Parretti, imprenditore di Orvieto, che nel 1990 riuscì incredibilmente a comprare la MGM, grande casa produttrice di Hollywood con all'attivo film come Il Mago di Oz, Via col vento e le pellicole di James Bond. Il film si chiama "The Man Who Definitely Didn’t Steal Hollywood" (L'uomo che non ha assolutamente rubato Hollywood) e il titolo nasce da un compromesso dei realizzatori con lo stesso Parretti, che non voleva assolutamente emergesse da parte sua nulla di illegale in questa vicenda (rubare appunto), ma alla fine deciderà comunque di disconoscere il suo contributo al documentario che parla, sia pur marginalmente, delle sue condanne penali in Francia.

La storia è nota ma ha dell'incredibile, dai giganteschi prestiti accordati a Parretti dal Crédit Lyonnais, con i manager portati in aereo privato a Tahiti insieme a donne bellissime, fino al fax di Berlusconi (racconta Parretti stesso) che gli accredita 100 milioni solo perché l'altro, vicino ai socialisti come lui, glielo aveva chiesto sempre via fax la sera prima, fino ai sospetti di mafia e al disastro nel breve periodo di gestione della casa produttrice, con licenziamenti di massa dei dipendenti da un giorno all'altro.
La storia è godibile, Parretti - oggi 83enne - è una simpatica canaglia, emerge come un personaggio improbabile, che partito dal nulla (trovatello davanti alla basilica di Orvieto, poi a lungo cameriere) diventa un pezzo da novanta dell'economia capitalista, senza che nessuno capisca come e da dove arrivino i soldi. Un po' un Berlusconi (ancora) più ruspante e sicuramente meno protetto, per quanto capace con una serie di bluff di ingannare grandi gruppi bancari e altri soggetti finanziari (ma era davvero così o erano tutti complici?).

Divertentissimo il racconto dei rapporti con attori e registi, c'è anche una parte "calcistica", sul periodo in cui Parretti era diventato presidente del Siracusa Calcio. Un film con cui in qualche modo Parretti senza volerlo ci svela che il Re è nudo, che la meritocrazia e il genio di cui si vantano tanti businessmen spesso sono solo bluff come quelli del faccendiere umbro, appunto, e sono invece il caso o la convenienza di altri (nel film ci sono anche Agnelli e Kissinger) a creare "fenomeni" capitalisti.