Sardegna, ecco i siti archeologici da visitare almeno una volta nella vita
- Scritto da Effe_Pi
Tutti coloro che hanno la passione dell’archeologia, grazie alle più moderne tecnologie di cui disponiamo, hanno l’opportunità di scoprire informazioni e conoscere dati e immagini di repertorio anche direttamente dal web.
Il boom di smartphone e di internet ha coinciso con una vera e propria rivoluzione, che ha chiaramente toccato anche altri settori, come ad esempio quello dell’intrattenimento, portando in dote tanta sicurezza e qualità in più, come si può notare sui migliori siti scommesse, molto più affidabili rispetto a qualche tempo fa.
Anche nel settore dei viaggi la tecnologia è stata decisamente rivoluzionaria e offre la possibilità di scoprire tantissime informazioni prima ancora di arrivare a destinazione. Un vantaggio quando si tratta di creare l’itinerario migliore in base alle proprie esigenze, a maggior ragione quando si ha intenzione di viaggiare in terre meravigliose e ricche di storia come la Sardegna. Nel caso in cui abbiate intenzione di ammirare la Sardegna non solo dal punto di vista del divertimento, tra spiaggia, mare e movida notturna,
Alla scoperta dei nuraghi
Chi desidera scoprire qualcosa in più sulla Sardegna non può che partire dai nuraghi. Si tratta di uno tra i simboli principali dell’isola, su cui ci aleggiano ancora tanti misteri e leggende. Il villaggio nuragico di Su Nuraxi, che è stato dichiarato anche Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO è indubbiamente quello più famoso in tutto il mondo, localizzato a Barumi, mentre è da non perdere anche il nuraghe Losa, che si trova nei pressi di Abbasanta.
Entrambi i nuraghi risalgono all’età del bronzo e gli studiosi ancora oggi non sono d’accordo in riferimento al loro scopo ed è chiaro che questo alone di mistero non fa altro che renderli più affascinanti, anche per gli stessi turisti. Il numero dei nuraghi sparsi sull’isola è impressionante, dato che si arriva a ben 7000, ma ci sono alcuni esperti che sono convinti come fossero, tanti secoli fa, oltre diecimila.
Le origini fenicie
Tra i luoghi che non si possono proprio perdere in Sardegna sotto il profilo archeologico e culturale, troviamo indubbiamente Tharros. Ci dobbiamo spostare in provincia di Oristano: si tratta di una città di origine tipicamente fenicia, che rappresenta una delle principali attrazioni di questa splendida isola, dove sono spesso organizzati degli spettacoli sulle rovine di Tharros.
Impossibile non rimanere a bocca aperta di fronte a uno dei luoghi su cui si concentra il maggior numero di visite in tutta la Sardegna. In tanti lo hanno paragonato a un museo all’aria aperta ed è innegabile anche emozionarsi di fronte all’opportunità di camminare tra le rovine di civiltà che hanno scritto la storia e che ora sembrano così tanto distanti rispetto a noi.
Proprio in queste zone, una delle più belle sorprese che si possono fare è quella di andare alla scoperta di un gran numero di resti e manufatti che riguardano varie dominazioni, tra cui gli antichi Romani, Punici, Cartaginesi e Bizantini, oltre che Saraceni.
Da luogo mistico a richiamo per i turisti
Tra le numerose attrazioni sotto il profilo archeologico che caratterizzare un’isola come la Sardegna è impossibile non comprendere anche il Pozzo sacro di Santa Cristina. Proprio per via delle sue caratteristiche viene spesso evocato con una sorta di misticismo.
Si tratta di una struttura ipogea che venne realizzata in età preistorica e, in seguito, è stata utilizzata come un luogo dedicato al culto delle acque. Un punto in cui tutta la comunità tendeva a concentrarsi. Diversi esperti e studiosi sostengono che, in certi periodi dell’anno, la Luna va direttamente a riflettersi in questo meraviglioso pozzo e diverse teorie considerano questo pozzo proprio come uno strumento per lo studio del cielo e degli astri.
Foto | Clint Budd su Flickr