Da Cagliari l’autoritratto dei The Wheels
- Scritto da Effe_Pi
Il sorprendente EP dell'ensemble cagliaritano, con cinque brani dalla ricerca vintage che abbinano melodia e rock in un mix sempre vincente, anche a distanza di oltre 50 anni dai Beatles.
Di Giovanni Graziano Manca
Rock e melodia, melodia e rock, mistura quasi sempre vincente nell’ambito della pop music, sono gli elementi che caratterizzano questo sorprendente lavoro del gruppo sardo dei The Wheels che ha per titolo Self portrait. Non mancano certo, in questo recente EP dell’ensemble cagliaritano, altri elementi che fanno di un disco di questo genere un buon disco: oltre alla perizia esecutiva con cui i brani vengono suonati, la raffinata semplicità di ciascuna delle cinque canzoni e delle tematiche dei testi che raccontano a chi ascolta nient’altro che la vita. Le liriche non sono mai banali ne cervellotiche e appaiono piene, invece, di buon senso.
Rifletto, nell’ascoltare questa manciata di belle canzoni, su un dato incontrovertibile, su come cioè un numero sempre più numeroso di rock bands considerino irrinunciabile, comportandosi di conseguenza, riscoprire e riproporre stilemi musicali che risalgono spesso, nel tempo, anche agli anni Sessanta. E’ il caso di due eccellenti dischi usciti ultimamente: The Winstons, del gruppo omonimo che con l’ultimo CD ha mostrato con molta chiarezza di prediligere le sonorità vintage del pop britannico fine anni Sessanta – primi Settanta e Dirty Boulevard dei General Stratocuster and the Marshals, sodalizio musicale che pure va a ripescare e a confrontarsi con sonorità e con un modo di suonare il rock che non sentivamo da decenni.
E’ anche certamente il caso, qui si voleva arrivare, di Self portrait dei The Wheels (Francesco Tocco - voce, chitarre, tastiere, batteria, Mauro Ramon - chitarre, e Roberto Farci - basso) pubblicato per l’etichetta milanese My Place Records l’8 dicembre 2014. Appare significativo che i The Wheels nascano e operino in una terra oggi, tanto per cambiare, angustiata da mille problemi sociali ed economici. Vuol dire forse, questo, che la speranza che in terra sarda le cose cambino è dura a morire, dal momento che qualcuno ancora dispone dell’ispirazione che è necessaria per comporre e suonare canzoni così rigeneranti e positive?
I riferimenti musicali della band di Cagliari sono molteplici: pare a tratti di riascoltare i Beatles degli ultimi anni (andate ad ascoltarvi la seconda traccia dell’EP Real Real condition, per esempio), ma Self portrait sembra richiamare anche l’americano Harry Nilsson, gruppi come i Blur e gli Oasis e genericamente anche i maestri dello Scottish pop e di molto rock britannico alternativo che andava per la maggiore qualche decennio fa. Questi pezzi sono una manna, per quelli come me che di certe sonorità si sono sempre nutriti. Ci auguriamo di poter parlare ancora presto e bene di questo gruppo, magari dopo aver ascoltato il loro primo CD a lunga durata.
Tracklist
1_Anyway
2_Real Real Condition
3_Ego
4_Carry On
5_The Best Is Yet To Come
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