Graziano Mesina, balente tra mito e realtà
- Scritto da Effe_Pi
È complicato parlare del bandito sardo senza cadere nella banalità e nel vortice di luoghi comuni di miti veri o presunti che circondano la sua figura.
Di Serpico
Un mito (falso?) più urbano che "di campagna", usato ad hoc per celare le riflessioni più approfondite su cause e origini della cosiddetta società del malessere, ossia quelle peculiarità della subcultura barbaricina e delle problematiche legate al mondo agro-pastorale. Grazianeddu a 14 anni ha i primi problemi con la giustizia, il che in determinati ambienti non assume necessariamente una connotazione negativa.
È un "balente" come tanti. Spavaldo, astuto, sprezzante del pericolo e irrispettoso delle autorità. Con questi elementi caratteriali e la sua esuberanza giovanile è facile venire risucchiati nel vortice tormentoso della Orgosolo degli anni 50-60. Proviene da una famiglia numerosa, presto viene a mancare la figura del padre e le bocche da sfamare sono tante. I suoi fratelli, pastori, vengono accusati ingiustamente del tragico sequestro - omicidio del commerciante di Berchidda, Pietrino Crasta.
Scatta il meccanismo tipico di quella società con scala di valori, pesi e contro pesi che la contraddistinguono da altre zone. L'offesa merita una risposta! È già uno specialista delle evasioni più audaci e rocambolesche, che ne accrescono la popolarità. Mentre alcuni fratelli si danno alla latitanza ed altri vengono arrestati, Grazianeddu bolle di una rabbia cieca e incontrollabile. Dichiara apertamente la volontà di vendetta.
Orgosolo aspetta come sempre il ripetersi degli avvenimenti. Il sistema di regole non scritte che reggono e regolano queste comunità prevedono e si aspettano una reazione necessaria e scontata. E infatti non tarderà ad arrivare, puntuale come il sorgere del sole. Mesina uccide per vendetta! La sua ira è naturalmente rivolta verso alcuni paesani colpevoli di aver accusato ingiustamente i Mesina del raccapricciante crimine.
La madre, donna energica e sapiente, è rassegnata all'idea del destino riservato al figlio "che è una spugna che assorbe tutti i mali di Orgosolo", dichiarerà sotto il suo pesante scialle nero ad un cronista.È un destino inesorabilmente segnato: È latitante e sembra avere il dono dell'ubiquità, costituisce bande criminali, incontra persone e non disdegna il fascino femminile, si mette in posa per farsi fotografare armato di mitra. Gode di amicizie e di stima anche in ambienti cittadini, intellettuali.
Persino Indro Montanelli si spende in difesa di Grazianeddu. Diventa popolare e famoso. Graziano è il ribelle, l'imprendibile giustiziere. Un nuovo Salvatore Giuliano in salsa sarda e barbaricina.È coinvolto in conflitti a fuoco. Nel 1968 si arrende in una buia strada di Barbagia ad una pattuglia della polizia stradale. Difficile non immaginare una sua resa concordata. Dal carcere evade ancora, dopo l'assassino del fratello Nicola.
Tutti si aspettano una sua ricomparsa ad Orgosolo e invece c'è chi lo vuole a Milano a fare il rapinatore a Milano con il gangster Francis Turatello. Verrà arrestato, in compagnia di una donna, in Trentino. Il futuro è una lunga e dura carcerazione a vita: agli inizi degli anni '90 accetta di assumere il ruolo di mediatore con i rapitori per il vile sequestro del piccolo Farouk, che effettivamente verrà liberato dopo aver subito la mutilazione dell'orecchio. Mesina confermerà che lo Stato ha pagato il riscatto attraverso i servizi segreti. Dichiarazione che a suo dire gli provocherà altri guai. Infatti verrà pizzicato di nuovo per armi, dopo aver scontato quarant'anni di carcere ed essere stato graziato dal Presidente della Repubblica. Urla al complotto! Tornerà poi nella sua Orgosolo, improvvisandosi guida turistica e circondandosi di giovani guardaspalle fedeli che non lo lasciano mai solo. Gira la Sardegna in lungo e in largo.
Riallaccia vecchie amicizie e ne cementa delle altre. Sembra calare il sipario sulla movimentata vicenda umana di Graziano Mesina. Per i magistrati invece, forte della sua risolutezza e spiccato spessore criminale mai venuto meno, è ai vertici di una organizzazione dedita al traffico di stupefacenti. Il resto è storia recente..!