Coronavirus, almeno 11mila dal Nord in Sardegna, l’Aou di Sassari: “donazioni vanno concordate”
- Scritto da Effe_Pi
Incredibile numero di autodenuncie sul portale attivato dalla regione, il direttore del Santissima Annunziata invita a contattare l’ospedale prima di raccogliere fondi.
È una vera invasione quella di “turisti fuori stagione” arrivati in Sardegna negli ultimi 15-20 giorni. Lo dimostra l’incredibile successo dell’iniziativa presa ieri dalla Regione Sardegna, che ha avviato una piattaforma in cui coloro che arrivano dalle zone più colpite dal Coronavirus si possono “autodenunciare” segnalando la loro presenza sul territorio alle autorità. Unidicimila in poco più di un giorno infatti le segnalazioni arrivate, che lasciano pensare a presenze ancora più consistenti, mentre il sindaco di Villasimius dice che solo nel suo comune ci sono più di mille arrivi recenti.
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Intanto molti cittadini hanno avviato raccolte di fondi per solidarietà con le strutture sanitarie dell’isola, che però invitano ad una maggiore attenzione e a concordare preventivamente le iniziative. Quella forse più importante è la raccolta su una piattaforma web per il Santissima Trinità di Sassari, che ha già visto donazioni per oltre 51mila euro, con un appello che tra le altre cose dice “Le strutture ospedaliere potrebbero andare in affanno se la situazione si complicherà ulteriormente quindi possiamo fare qualcosa! Doniamo tutti quel che possiamo, faremo grandi cose!”.
L’Ospedale ha però inviato una nota stampa per precisare che “la raccolta fondi per il Santissima Annunziata – così come appare sul web su una piattaforma informatizzata – è una iniziativa di privati cittadini, non preventivamente concordata con la Aou di Sassari”. Il direttore generale Nicolò Orrù, afferma di apprezzare “quanto stanno facendo i cittadini. In considerazione dell'eccezionale momento che sta interessando la nostra comunità e l'Italia intera, tuttavia, invitiamo coloro che volessero fare donazioni a concordare prima le iniziative, formalizzandole con l'azienda stessa. Da una parte per dare garanzie ai donatori sul miglior utilizzo dei fondi – magari anche con il coinvolgimento di associazioni di volontariato e non profit che già collaborano con l'Aou – dall'altra anche per fare in modo che sia l'Aou a indicare le priorità di cui l'Azienda stessa ha necessità”.
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